Le coste veneziane non sono inquinate

I prelievi di Goletta Verde tra Chioggia e Bibione hanno evidenziato valori nella norma
Interpress/Gf Tagliapietra. 25.06.2015.-Goletta Verde Legambiente "Don't Waste Venice"
Interpress/Gf Tagliapietra. 25.06.2015.-Goletta Verde Legambiente "Don't Waste Venice"

VENEZIA. Coste nostrane, “inquinata” solo Rosolina. Il flash mob contro le Grandi navi è stato realizzato in occasione del passaggio a Venezia della Goletta Verde, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del Coou, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati. Con l’occasione è stata presentata l’istantanea regionale sulle acque costiere realizzata dall’équipe tecnica dell’imbarcazione ambientalista. Sui dieci punti monitorati hanno ricevuto un giudizio di “inquinato” solo le acque prelevate alla foce del fiume Adige, nel comune di Rosolina, mentre è risultato nella norma il prelievo effettuato alla spiaggia libera di Caleri.

A norma di legge i campioni delle acque alla foce del fiume Brenta, in località Isola Verde del comune di Chioggia, spiaggia Brussa Bibione Pineda a San Michele al Tagliamento; a Caorle (sia a Bocca di Porto Falconera che alla spiaggia di via Lepanto di Porto Santa Margherita); alla Laguna del Mort a Eraclea mare; alla foce del fiume Piave di Jesolo (località lido) e nei due prelievi a Cavallino Treporti (alla spiaggia a sud del fiume Sile e alla spiaggia libera presso Punta Sabbioni). Nello stesso Comune, inoltre, è stato eseguito un ulteriore campionamento che ha dato esito positivo, sempre in località Punta Sabbioni, stavolta però in Laguna, nel il lungomare Dante Alighieri.

«Un quadro positivo», è stato spiegato ieri, «ma che non deve far abbassare la guardia anche perché il carico di batteri riscontrato alla foce dell’Adige è sintomatico di quanto la salute del mare sia indissolubilmente legata a quella dei corsi d’acqua ancora poco o per nulla tutelati». «Una situazione che risente del forte deficit depurativo che vive l'Italia dove, secondo le ultime stime dell'Istat e del Governo, tre italiani su dieci non sono ancora allacciati a fognature o a depuratori e il 40% dei nostri fiumi risultano gravemente inquinati», spiega Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde.

«Sotto l’attenzione dell'Ue proprio a causa del deficit depurativo è finito infatti anche il Veneto e l’ultima procedura arrivata lo scorso anno coinvolge anche 37 agglomerati nei quali sono state riscontrate “anomalie” circa il trattamento dei reflui». Da qui la richiesta di attivare un fronte unico di intervento che coinvolga sia i Comuni costieri che dell’entroterra. I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente il 10 giugno. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali) e vengono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione. (m.a.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia