Le Cantine ViVo aumentano l’export
PORTOGRUARO. Il fatturato ha toccato quota 70 milioni di euro, mentre l’export dell’esercizio in corso fa segnare una crescita del 32% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I produttori associati sono 2 mila per oltre 3.700 ettari di vigneti, mentre nelle otto cantine di raccolta e produzione lavorano 65 persone.
Le Cantine Viticoltori Veneto Orientale (Vi.V.o.) danno uno “schiaffo” alla crisi. Sono numeri importanti quelli resi noti dall’azienda, la cui storia inizia nel settembre del 1957 a Jesolo, quando venne costituita la Vi.V.o. Cantine Sac. Oggi è una realtà che conta otto cantine nel Veneto Orientale: oltre a Jesolo, a Portogruaro, Torre di Mosto, Meolo, Pramaggiore e tre nella Marca trevigiana.
La prima svolta aziendale risale al 1985, quando prese il via il progetto Cantine Produttori Riuniti del Veneto Orientale sotto la regìa di Corrado Giacomini, oggi preside di Economia all’Università di Parma, e dell’enologo Franco Passador, attuale direttore generale. Poi, nell’aprile 2012, in seguito alla fusione con la Cantina Produttori Campodipietra, nacque l’attuale Cantine Viticoltori Veneto Orientale.
«Penso che prima di tutto sia emerso un grande gioco di squadra, senza solisti», commenta Passador, «la nostra è una storia giovane, ma con le radici ben piantate nel solco della tradizione, protesa al futuro, nella convinzione che la valorizzazione del lavoro dei soci sia la strada maestra per la difesa del territorio, delle sue peculiarità e della grande tradizione vitivinicola delle nostre terre». Una realtà importante per l’agricoltura del Basso Piave, tanto che per l’ex consigliere provinciale jesolano, Roberto Dal Cin, si tratta «di un’eccellenza del nostro territorio».
Giovanni Monforte
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