Le bollette dei rifiuti fanno litigare Comune e Veritas
MARCON. «Che si faccia chiarezza, che si ripristini la coerenza con quanto indicato ai cittadini e con quanto voluto dall'amministrazione fin dalla partenza del nuovo sistema di raccolta porta a porta a misurazione puntuale: aumento della differenziazione e diminuzione dei costi, nella più ampia trasparenza per l'utenza». A fronte delle proteste dei residenti che in questi giorni hanno ricevuto la bolletta di Veritas in scadenza a fine mese e hanno intasato le linee telefoniche e i numeri verdi per chiedere spiegazioni, l'amministrazione comunale ha fatto la voce grossa con l’azienda che si occupa del “porta a porta”. Non appena sono arrivate le prime fatturazioni, su Facebook si è scatenata una reazione a catena.
«L’incongruenza tra il numero minimo di svuotamenti che fanno parte della tariffa variabile e la loro descrizione sotto la voce “svuotamenti rilevati”», si legge in una nota diffusa dal Comune, «è una delle cose che maggiormente ha creato confusione nei cittadini, che in tanti hanno chiesto chiarimenti al numero verde di Veritas o allo sportello di via della Cultura. L'amministrazione, allarmata ma anche arrabbiata con l’azienda, si è mossa per chiedere un intervento risolutivo e concreto, che metta fine ad incomprensioni e alle polemiche e nel contempo non vanifichi le azioni positive che in questo anno di attività, grazie all’impegno dei cittadini, si sono riscontrate». Il Comune, irritato, chiede delucidazioni immediate.
Il problema riguarda il rifiuto secco e gli svuotamenti rilevati e quelli minimi oltre i quali si deve pagare di più. «Sotto la voce svuotamenti rilevati ci sono due righe relative alla fatturazione degli svuotamenti minimi, valore estrapolato dalla tariffa variabile», spiegano in Comune. «Sembra che ci sia un aggravio di costi, ma non è così», rassicra il sindaco, Andrea Follini, «non è il valore economico in discussione, ma il modo in cui è stata illustrata la bolletta». I residenti, molti dei quali vogliono rifiutarsi di pagare finché non verrà spiegato dove sta l’inghippo, sostengono di essere stati “gabbati” perché quanto riportato non è quanto era stato spiegato nelle assemblee e nel materiale informativo, Veritas avrebbe invece detto a qualche utente, per telefono, che ad essersi espresso male è stato il Comune. Il sindaco ribadisce che nulla è cambiato, nei fatti, e che a giorni i cittadini riceveranno la corretta informazione.
Marta Artico
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