Le aziende tornano ad assumere i dati della Camera di Commercio

Segnali incoraggianti per l’economia sandonatese che viaggia a ritmi superiori di quella nazionale Gli addetti nelle imprese sono quasi 11 mila, vanno molto bene i settori legati ai servizi e al turismo 

SAN DONÀ. C’è aria di ripresa. E a confermarlo sono i dati della Camera di Commercio secondo i quali un’azienda su cinque nel comprensorio sandonatese prevede assunzioni nell’immediato futuro. Una percentuale più alta di quella nazionale e regionale. L’incontro al centro da Vinci ha evidenziato vari aspetti della ripresa nella cornice del convegno intitolato “Tempo di ripresa”, fotografia dell’ufficio comunicazione/statistica di Camera di Commercio sulla progressione dell’economia sandonatese nell’ultimo anno dal segno più.

«Di fronte al numero complessivo delle imprese», spiega il sindaco, Andrea Cereser, «cresciute l’anno scorso dello 0,8 per cento giungendo a 4.415 unità. A San Donà c’è un’impresa ogni 10 abitanti. Il nostro comune è il 4° della Città metropolitana per numero di sedi produttive, dopo Venezia e poco sotto Jesolo e Chioggia. Di queste meno del 20 per cento sono filiali, mentre la parte del leone è costituita da imprese radicate nel territorio. La metà sono imprese individuali. Una su cinque è guidata da una donna, quasi una su sei da uno straniero, meno di una su dieci è impresa giovanile».

Una crescita dello 0,8 per cento può sembrare limitata, ma in realtà inverte la tendenza negativa iniziata nel 2009 che aveva portato il numero di sedi produttive, lungo l’arco della crisi, a contrarsi del 2,3%. «I dati dell’ultimo decennio», prosegue Cereser, «non restituiscono l’immagine di una semplice crisi, quanto quella di un mondo che è cambiato completamente. A fronte di settori che hanno subito contrazioni talvolta impressionanti, come agricoltura e costruzioni, il cui numero di imprese è sceso rispettivamente del 24 e del 16%, sono sorte forme di economia fino a qualche anno fa impensabili».

San Donà scopre una nuova economia, legata ai pubblici esercizi e al turismo. Ricettivo e ristorazione, nonostante la crisi, segnano dal 2009 un più 23%. Il numero di arrivi turistici è in costante crescita, si avvia a superare quello del numero degli abitanti: sono stati quasi 40 mila gli arrivi nel 2016, per 65 mila pernottamenti, cresciuti in un anno del 20% e più che raddoppiati dal 2009 ad oggi. Poi ci sono i servizi: più 12% dal 2009, il settore che prevede oltre la metà delle prossime assunzioni. Un altro quarto andrà al commercio, che durante la crisi ha comunque tenuto. Dal 2008 al 2014, per la voce assunzioni, il saldo è stato sempre negativo. Poi l’inversione di tendenza nel 2016 con le assunzioni che hanno superato le cessazioni di 870 unità. Attualmente il numero di addetti nelle imprese sfiora le 11 mila unità, il 3,6% del totale della Città metropolitana, per tre quarti lavoratori dipendenti.

«Il segnale più rassicurante per le nuove generazioni è quello sulle assunzioni», ha concluso Siro Martin, vicepresidente della Camera di Commercio Venezia Rovigo Delta Lagunare.

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