Le arti antiche che si rinnovano nei secoli La moda attratta dal fascino della laguna

Graziella Vianello, la maestra, e Alessandra Ballarin, l’allieva, vivono a San Pietro in Volta. Con un’altra trentina di donne dell’isola di Pellestrina, continuano a lavorare per passione, al “balon”...

Graziella Vianello, la maestra, e Alessandra Ballarin, l’allieva, vivono a San Pietro in Volta. Con un’altra trentina di donne dell’isola di Pellestrina, continuano a lavorare per passione, al “balon” e realizzano merletti con la tecnica dei fuselli. O come dicono loro, continuano la tradizione del “lavoro delle cordele a massete”. Arte di cui si ha notizia a Venezia e in Italia, fin da metà del 1500.

Il passaggio veloce dei fuselli, tra le dita delle merlettaie, crea una musica unica. Graziella ha imparato questa arte fin da piccola, ma poi per vivere ha fatto mille altri lavori, anche il pescatore con il marito. «Si faceva fatica a vivere un tempo realizzando questo tipo di merletto. Figuriamoci adesso. Impossibile altrimenti dovresti chiedere cifre impensabili. Lo fai per passione, per fare qualche regalo. Ma soprattutto lo fai perché ti piace. Perché ti metti alla prova cercando di realizzare cose che ti passano per la mente o che vedi in giro», racconta Graziella. Lei, insieme ad altre donne dell’isola, dà vita all’associazione “Murazzo”, impegnata atramandare l’insegnamento della lavorazione del “merletto a tombolo”. Residenti che organizzano e partecipano a corsi nelle scuole o nella sede dell’associazione.

1500 merlettaie

Ai tempi d’oro sull’isola c’erano anche 1500 merlettaie e 10 negozi che vendevano la loro produzione. C’erano anche donne che lavoravano usando fili in oro e argento. Alessandra Ballarin è un’ex infermiera che ha scelto di vivere in isola e di continuare questa tradizione. Spiega: «Non hai mai finito di imparare. Basti pensare che puoi usare da un minimo di 4, fino anche a 150 fuselli per un lavoro. Per me il rumore dei fuselli, quando si lavora in silenzio, è una musica che ti rilassa». —

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