Lavoro nero, i carabinieri chiudono tre attività cinesi

Sigilli a due laboratori tessili a Campagna Lupia e a un negozio a Vigonovo Cinque i lavoratori senza contratto. Multe per 13 mila euro. Plauso della Cgil

CAMPAGNA LUPIA. I carabinieri della compagnia di Chioggia chiudono tre attività gestite da cinesi in Riviera del Brenta e danno multe per violazioni delle normative sul lavoro per oltre 13 mila euro. Si tratta di due laboratori calzaturieri a Campagna Lupia e u negozio di gastronomia a Vigonovo. I risultati sono stati ottenuti con una operazione compiuta in modo congiunto dai militari dell’Arma e dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Venezia. Le attività controllate che sono finite nei guai sono: un tomaificio di Campagna Lupia, che si trova nella centrale via Roma al civico 7, gestito da un cittadino cinese, all’interno del quale sono stati trovati al lavoro sette connazionali di cui due lavoratori in nero.Un altro laboratorio di confezionima di giubbetti in pelle, sempre a Campagna Lupia, via Duse, all’interno del quale sono stati trovati al lavoro cinque dipendenti dei quali due erano in nero. Infine nelle maglie delle forze dell’ordine è finito un negozio di gastronomia, che si trova nella frazione di Tombelle di Vigonovo, in via Padova, sempre gestito da cinesi , qui i lavoratori in forza erano tre, dei quali uno in nero.

Per tutte queste violazioni, sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 13.000 euro. L'attività e’ stata eseguita nei comuni di Riviera del Brenta anche per verificare numerose segnalazioni di irregolarità che sono pervenute da residenti ed altri imprenditori. Sono stati impiegati 20 militari e 12 ispettori del lavoro, che hanno effettuato controlli minuziosi in 13 attività tra laboratori tessili e calzaturieri e negozi di ristorazione. Settori da sempre “a rischio” per quanto riguarda l’uso massiccio di lavoratori in nero. Le tre attività commerciali sono state chiuse, per inosservanza della normativa in materia di lavoro, in quanto hanno impiegato alle proprie dipendenze lavoratori in nero in percentuale superiore al 20% dell’organico.Negli ultimi mesi, nell’ambito della massiccia ed intensa attività al contrasto del “lavoro sommerso”, la Compagnia di Chioggia, ha complessivamente scoperto una quarantina di lavoratori in nero la maggior parte dei quali di origine cinese, impiegata in laboratori ella Riviera del Brenta gestiti da cinesi. Soddisfazione per i risultati raggiunti dai carabinieri arriva anche dal segretario della Filtcem Cgil Riccardo Coletti: «Speriamo che ora», dice Coletti, «si individuino anche le aziende rivierasche che si servivano dei laboratori chiusi. Anche questi imprenditor, vanno pesantemente sanzionati».

Alessandro Abbadir

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