Lavoro, l’invito del Patriarca «È tempo di cambiare marcia»

Veglia di preghiera di Moraglia nella chiesa di Gesù Lavoratore insieme a un centinaio di fedeli Confermata per il 5 giugno l’udienza da Papa Francesco di una rappresentanza della Ditec
Di Massimo Tonizzo
Veglia del patriarca Moraglia per i lavoratori presso la chiesa di Gesù Lavoratore a Marghera
Veglia del patriarca Moraglia per i lavoratori presso la chiesa di Gesù Lavoratore a Marghera

MARGHERA. Tempo di cambiare marcia, tempo di dedicarsi al lavoro come vita e lasciare perdere la cultura dello scarto e dell’esigenza del consumo. La veglia per il mondo del lavoro alla parrocchia del Gesù Lavoratore di Marghera voluta dal patriarca Moraglia vive di parole forti, di impegno e solidarietà per chi non arriva a fine mese perché «c’è un uomo più forte di Dio stesso, ed è l’uomo che prega per il suo simile».

La veglia richiama più di cento persone che rinunciano alla pizza o al divertimento del sabato sera per riunirsi in un’ora o poco più di preghiera, riflessione e testimonianze. Riflessione sul mondo del lavoro che parte dal selciato esterno, con il primo di due sentiti momenti di preghiera silenziosa (il secondo sarà all’interno, davanti all’altare dedicato ai caduti sul lavoro), seguito dalla prima riflessione del patriarca e dei cocelebranti, con la riproposizione della parole di Papa Francesco su un “Dio non gestibile dalle grandi potenze e sull’etica che dà ancora fastidio”.

Ai momenti di preghiera si sono poi alternate le testimonianze del mondo del lavoro, a partire da quella di Fabrizio Bergamo, rappresentante sindacale della Ditec di Quarto d’Altino, da 18 mesi in lotta per evitare chiusura e licenziamenti, che ha confermato il viaggio del 5 giugno a Roma, dove una rappresentanza sindacale, accompagnata dall’assessore regionale Daniele Stival e da quello provinciale al Lavoro, Paolino D’Anna, sarà ricevuta in udienza da Papa Francesco.

A seguire, hanno poi portato le loro esperienze Alberto Pesce della Pansac di Marghera e Francesco Antonic di Città Solidale. Le parole del Patriarca Moraglia, che si è riferito alla crisi attuale e all’obbligo da parte della chiesa di capire le problematiche e, per quanto possibile, cercare una soluzione, hanno posto il termine alla veglia con quella che potrebbe diventare la futura parola d’ordine: «È arrivato il tempo di cambiare marcia».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia