Lavoro di notte, la Reckitt rompe gli accordi

Mira. L’azienda vuole portare i turni consecutivi da due a cinque. I sindacati pronti allo sciopero
MIRA: PROTESTA DEI LAVORATORI BENKISER SPA. 05/10/05 © L. P˜rcile
MIRA: PROTESTA DEI LAVORATORI BENKISER SPA. 05/10/05 © L. P˜rcile

MIRA. «La Reckitt Benckiser, ha dato disdetta all’accordo sugli orari dei turni di lavoro per riuscire a realizzare cinque turni notturni consecutivi al posto degli attuali due. Di fronte a questo atto di arroganza e di mancanza di dialogo con i lavoratori e i sindacati dalla prossima settimana partiranno scioperi a scacchiera. Siamo pronti a disdire accordi già in atto».

Ad annunciare battaglia è Riccardo Colletti segretario della Filctem Cgil e nel frattempo già ieri mattina i lavoratori delle Rsu hanno distribuito volantini di protesta all’interno in fabbrica e alla cittadinanza. Per i rappresentanti dei lavoratori si tratta di un grave attacco ai diritti dei dipendenti. L'azienda a Mira è cresciuta del quattro per cento in termini di produzioni e fatturato nell’ultimo anno. Questo tenendo conto che la produzione dello stabilimento è indirizzata ai mercati italiano e dei paesi del sud Europa. Il piano di riordino della multinazionale del detersivo prevede di portare a Mira le produzioni di detergente liquido e abbandonare le polveri. C’è poi la volontà del gruppo di mantenere il centro ricerca internazionale proprio a Mira. Ma al sindacato non basta. «La scelta unilaterale dell’azienda di disdire gli accordi in essere», spiega Colletti, «non è condivisa dal sindacato, dalla Rsu e da tutti i lavoratori. Se la proprietà impone un sistema di turni che prevede cinque notti di lavoro consecutive, invece delle due precedenti, sovraccarica e peggiora le condizioni degli addetti, e stravolge un sistema consolidato da anni».

«Secondo la nuova dirigenza», spiega ancora il sindacalista, «l’ obiettivo è un risparmio di 40 mila euro, imponendo un ritmo produttivo forsennato a oltre 200 dipendenti. A nostro parere per ottenere una riduzione di spesa, l’azienda dovrebbe puntare ad altri tipi di tagli, evitando di scaricare il costo di queste operazioni sempre sulle unità operative. Sappiamo che Benckiser, dando disdetta agli accordi precedenti sull’orario di lavoro alla fine dei 3 mesi, non raggiungendo un accordo tra le parti, potrà imporre d’ufficio il nuovo turno con le 5 notti. Lavoratori e sindacato casomai potranno avviare un ricorso». La scelta di disdire gli accordi però, vale non solo per l’azienda, ma anche per il sindacato, fa sapere Colletti. «Le Rsu si stanno già attivando», spiega, «per venire meno ad altri accordi stabiliti in precedenza, come quelli riguardanti le pause, i tempi macchina, ecc..

Alessandro Abbadir

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