Lavori sotto il Ponte della Libertà per ripulire altre cinque arcate
VENEZIA. La conferma arriva direttamente da Roberto Linetti, Provveditore alle Opere pubbliche di Venezia, l’ex Magistrato alle acque: a fianco del ponte della Libertà , nel tratto centrale, sono tornate da ieri mattina le chiatte con gli escavatori per riprendere l’opera di pulizia dei varchi del ponte che collega Mestre a Venezia. «Proseguiamo un intervento doveroso e utile per consentire il deflusso delle acque lagunari con il ripristino della corrente. Un intervento che abbiamo già eseguito l’anno scorso su cinque arcate e che ora riprendiamo per altre cinque aperture», spiega Linetti. Intervento finanziato con 200 mila euro che derivano dai fondi del Ministero delle infrastrutture per le attività di manutenzione marittima. L’obiettivo dei nuovi lavori, precisa Linetti, è sempre lo stesso.
Liberare i varchi sotto il ponte ferroviario e stradale dal muro di ostriche che impedisce il circolo dell’acqua e riformare, con un dragaggio, il canale naturale che è praticamente sparito. «Ripristinando la corrente si riduce il fenomeno dell’interramento che produce in questo tratto di laguna la riduzione dell’ossigeno e la proliferazione delle alghe», continua a spiegare il Provveditore. «Riuscissimo ad avere certi i fondi per intervenire almeno su una trentina di varchi, quelli in direzione di Marghera, dove il problema è più evidente, riusciremmo a risolvere questo tipo di problema. Finora noi abbiamo liberato cinque varchi e altrettanti sono stati liberati da Rfi, per le Ferrovie. Speriamo arrivi anche un aiuto economico da parte di Veneto Strade che finora non ha partecipato a questo tipo di lavori».
L’arrivo di chiatte ed escavatori del Provveditorato alle opere pubbliche viene accolto con un sospiro di sollievo anche dalla consulta della laguna media di San Giuliano e dalle Remiere di Punta San Giuliano. «È un bene vedere riprendere questi interventi. Andare in barca in laguna, davanti a San Giuliano è sempre più complicato e sempre più barche faticano ad uscire per i noti problemi di interramento», spiega il consigliere della Canottieri Mestre, Paolo Cuman. Problemi che si riversano anche sul mondo del trasporto acqueo che vede proprio a San Giuliano uno dei poli logistici.
«Qualcosa si muove, in attesa di capire quale sarà il risultato del progetto presentato per l’ottenimento di fondi dall’Unione europea», continua il consigliere della Canottiere (e consigliere municipale del Pd) che due anni fa aveva lanciato l’iniziativa del corteo acqueo di barche delle Remiere di Venezia e Mestre, unite in una manifestazione per il salvataggio del tratto di laguna tra terraferma e centro storico. Da mesi all’Unione europea è stato inviato un progetto che ambisce ad ottenere i finanziamenti del programma Life per la rigenerazione della laguna di San Giuliano, nato da un lavoro di gruppo che ha coinvolto, tra gli altri, l’ingegner Valerio Volpe del provveditorato e l’ingegner Giovanni Cecconi. In questi giorni è arrivata dall’Ue una richiesta di fornire approfondimenti tecnici.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia