Lavori socialmente utili i profughi in prima fila
Migranti impegnati nei lavori socialmente utili. La convenzione è stata firmata a adesso i circa 40 profughi accolti nel Comune di San Donà potranno contribuire con il loro impegno ad aiutare la città. Firmata ieri mattina la convenzione, predisposta dalla Prefettura, per l’impiego in attività di volontariato come da mesi l’amministrazione aveva in animo di fare. A siglare l’atto il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, il presidente dell’Associazione Solidalia, Adriano Toniolo, e il direttore della Cooperativa Villaggio Globale Marco Zamarchi, gestori della permanenza dei profughi in città.
«La convenzione precisa che i migranti non possano essere utilizzati in attività professionali, ma di volontariato», spiega il sindaco, «ciò lascia però ampio spazio alla possibilità di impiego». Potranno pertanto essere coinvolti nelle pulizie straordinarie, soprattutto in settori non compresi nel contratto con Veritas, nel volontariato per la Croce Rossa, per il quale sono già stati formati alcuni migranti. Alcuni saranno inviati alla mensa solidale, o impegnati nel pulire gli spazi pubblici, ad esempio i muri. Si partirà subito con piccoli interventi alla Casa del Volontariato, in collaborazione con il Comitato Veneto Orientale per l’immigrazione.
«I migranti hanno accolto con grande entusiasmo la possibilità di darsi da fare per la comunità che li ospita», aggiunge Cereser, «allo stesso modo le associazioni di volontariato hanno mostrato soddisfazione di fronte all’ipotesi di aiutare i migranti, attraverso le loro attività, ad integrarsi».
In città ci sono già state delle esperienze di lavori socialmente utili nella sistemazione del giardino attorno alla ex Casa Paterna, dove sono ospitati, estirpando erbacce e potando piante. Hanno anche iniziato dei corsi di italiano per potersi integrare ancora meglio. «La presenza di forme di mediazione culturale è una delle condizioni che l’amministrazione comunale di San Donà aveva posto nel momento in cui la Prefettura ci aveva richiesto di ospitare una quota di rifugiati», conclude l’assessore alle opportunità sociali Maria Grazia Murer, «nel tempo che staranno in città verrà perseguita un’integrazione sana, attraverso la reciproca conoscenza con i residenti, che passi anche per l’impegno da parte dei migranti verso la comunità che li sta ospitando».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia