Lavori fermi al Pronto soccorso. Proteste di comitati e sindacati
DOLO. I lavori del nuovo Pronto soccorso di Dolo, bloccati da mesi, sembrano andare verso la ripartenza. Se nessuna delle aziende che hanno partecipato alla gara rileverà i lavori, bisognerà rifare un altro bando. Ieri mattina la quinta commissione regionale, presieduta da Fabrizio Boron, ha effettuato un sopralluogo in ospedale. Da quanto emerso sembra ci sia una società disposta a rilevare i lavori, ma è ancora tutto top secret.
I cantieri erano proseguiti fino allo scorso maggio, quando l’Usl 3 era venuta a conoscenza della messa in liquidazione dell’azienda appaltatrice, la Vardanega Costruzioni. A quel punto l’azienda sanitaria aveva deciso di recidere il contratto. La terza ditta in graduatoria sembra intenzionata a proseguire. Sembra sia la So.i.m di Roma. La seconda in graduatoria ha infatti declinato. Se accetterà, come sembra, a fine anno ripartiranno i cantieri.
A fare il punto dei lavori al Pronto soccorso di Dolo è proprio Fabrizio Boron. «L’ospedale c’è», spiega il presidente della quinta commissione, «funziona e conta 40 mila accessi all’anno. La questione è quella del nuovo Pronto soccorso in fase di costruzione. La direzione generale dell’Usl ha chiesto lo scioglimento del contratto in essere e ha disposto il subentro dell’azienda che in graduatoria seguiva la vincitrice. A breve i lavori procederanno e con la massima velocità. Sono quasi 10 i milioni di euro investiti in questi ultimi due anni su Dolo, di cui 5 per il Pronto Soccorso».
I lavori sono stati seguitissimi. «Ho fortemente voluto la visita istituzionale all’ospedale di Dolo», spiega Franco Ferrari della lista locale Civica per il Veneto, nonché consigliere regionale per la lista Moretti «È un’occasione per far conoscere lo stato dei lavori. Sono 28 i milioni di euro richiesti alla sanità nazionale attraverso la commissione regionale Crite per garantire servizi efficaci e assicurare dignità ai pazienti. Negli ultimi 2 anni sono arrivati per l’ospedale di Dolo 10 milioni di euro, frutto di un impegno personale e politico». Il consigliere regionale della Lega Semenzato sottolinea l’impegno della direzione dell’Uls 3 per l’ammodernamento dell’ospedale, mentre per il consigliere regionale Pd Bruno Pigozzo «resta l’incognita dei finanziamenti regionali, circa 30 milioni, necessari a completare le ulteriori strutture».
Protestano i sindacati: «Il Pronto Soccorso», spiega Marco Busato per Fp Cgil, «è in parte allestito con un tendone che richiama le feste paesane. Il personale, tra medici, infermieri, tecnici e amministrativi, nonostante la carenza d’organico, continua a garantire servizi fondamentali alla cittadinanza, facendo i conti con il turn over bloccato, ferie saltate, riposi spariti. Chiediamo alla quinta commissione di farsi portavoce in Regione, vogliamo risposte».
Con i sindacati erano presenti anche i comitati di Dolo e della Riviera che chiedono risposte precise e un confronto sul futuro dell’ospedale della Riviera. —
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