Lavori a palazzo Granaio Pescheria a rischio stop
CHIOGGIA. Avvio ormai imminente del restauro di palazzo Granaio, esercenti costretti a sospendere le loro attività. L'importante intervento di ristrutturazione del più antico edificio della città, risalente al 1321, sembra ormai quasi giunto ai nastri di partenza. Dopo numerosissimi rinvii (il progetto fu portato dalla giunta Guarnieri nel lontano 2003), le ultime indiscrezioni che trapelano dagli uffici fanno intendere che le maestranze potranno iniziare i lavori già prima dell'estate. L'intervento sarà radicale e comporterà, in particolare, il rifacimento del tetto e dei solai, che sono vetusti e pericolanti. Sarà quindi necessario chiudere le attività commerciali che si trovano sul piano terra (il primo piano è invece inutilizzato da molti anni). A turno queste dovranno sospendere le loro attività per permettere a tecnici e operai di dar corso all'intervento. Si tratta di due bar, una macelleria e un negozio che vende pipe. I gestori saranno quindi costretti alle "ferie forzate", nella speranza che i lavori possano durare il minor tempo possibile. «Stiamo definendo gli ultimi accordi con le attività commerciali», spiega l'assessore ai lavori pubblici, Riccardo Rossi, «che, a turno, dovranno fermarsi». Chi non dovrà chiudere, invece, sarà la pescheria al minuto, che sorge dirimpetto al palazzo, nel lato est. Nonostante non siano fuori discussione problemi su eventuali chiusure, anche temporanee, gli operatori si dimostrano dubbiosi. I pescivendoli esprimono infatti qualche perplessità, in quanto dovranno inevitabilmente "convivere" con la ditta esecutrice. «Ci hanno garantito», spiega il presidente del consorzio "La pescheria de Ciosa", Massimo Doria,«che non ci saranno problemi per i nostri banchi. Noi, anche in vista del restauro, avevamo fatto la proposta dello spostamento in altra sede che, però, non è stata accettata. Siamo quindi costretti a restare, e per questo abbiamo chiesto le idonee garanzie, considerato anche che dovranno essere rispettati i requisiti igienico-sanitari per le attività di commercializzazione al dettaglio. È indubbio che, per noi, ci sarà un grave disagio, ma confidiamo nella serietà della ditta esecutrice, che ci ha promesso la massima attenzione verso le nostre attività». Intanto c'è chi già pensa alla futura destinazione d'uso del palazzo che, una volta sistemato, rappresenterà un sito di sicuro interesse per molti. «Nel progetto attuale è prevista una pinacoteca», spiega l'assessore Rossi, «ma siamo disponibili a valutare ogni nuova proposta di destinazione del complesso».
Andrea Varagnolo
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