L’autopsia: la donna non è annegata

Un “giallo” in piena regola. Che si fa più complicato visto che l’autopsia, eseguita ieri sul corpo della donna trovata morta nel canale di via Cipro al Lido di Venezia, nuda in acqua e con solo una collanina al collo, ha chiarito alcuni aspetti importanti ma lascia aperte tutte le domande che si pongono gli investigatori del commissariato di San Marco in queste ore. Primo, la morte non sarebbe avvenuta per annegamento. Questo il primo risultato dell’esame autoptico, ma per la certezza si devono attendere gli esami tossicologici e le analisi sullo stato dei polmoni. Secondo, sul corpo non ci sono segni di violenza che facciano pensare ad una morte violenta. Anzi, a parte alcuni piccoli traumi già notati dal medico legale e riconducibili all’impatto con le rive del canale del corpo che galleggiava, l’unico segno sul corpo è quello lasciato dalla collanina.
Una collanina di perle colorate con un ciondolo. Questo è l’unico oggetto che il cadavere aveva addosso. Niente vestiti,niente documenti. Ma proprio il particolare del corpo nudo continua ad apparire insolito. Non lo sarebbe se il corpo fosse rimasto immerso nell’acqua per giorni (è infatti normale che dopo una lunga permanenza in acqua, i vestiti vadano persi). Lo è invece, come pare emergere dall’esame eseguito ieri dalla dottoressa Mazzarolli su incarico del pubblico ministero Giovanni Zorzi, se il corpo è rimasto in acqua solo poche ore, prima di essere rinvenuto nel canale del Lido. Tutte le ipotesi sulle cause della morte restano al vaglio degli investigatori, ma è importante un particolare. Se non è morta annegata, significa che la donna è morta prima di cadere in acqua. E qui si aprono tanti interrogativi. Si è suicidata e il corpo è caduto in acqua (ma allora perché spogliarsi nuda?) oppure è rimasta vittima di una overdose di stupefacenti o di un malore fatale e qualcuno ha deciso di disfarsi del cadavere gettandolo in acqua? Oppure si è trattato di un gioco erotico finito male? Per ora, non vi sono certezze. Neanche sull’identità del cadavere. Perché anche se negli ambienti della Procura si ipotizza che si sia molto vicini ad una identificazione, ufficialmente la polizia non ha ancora un nome e una storia.
Dal commissariato di San Marco ieri ci è stato ribadito che il cadavere è ancora senza nome. Sono in corso verifiche presso tutti i database della polizia per tentare di risalire all’identità della donna, utilizzando le impronte digitali dopo aver tentato invano le ricerche tra i possibili scomparsi. Carnagione chiara, capelli castano scuri, altezza un metro e 65 centimetri circa. Il corpo completamente nudo, con solo quella collanina al collo che ora potrebbe rivelarsi utile, a questo punto, per risalire all’identità del cadavere. Perline colorate, a forma di tronchetto e sfera, e un ciondolo molto semplice.
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