L’auto incendiata nella notte Boccato: «Mai ricevuto minacce»
JESOLO. È arrivato ieri sera in aereo al Marco Polo, volo da Lisbona, il presidente della Jesolo Turismo Spa e albergatore Luca Boccato che ha presentato formale denuncia al commissariato dopo che la sua auto, una Porsche Cayenne, ha preso fuoco davanti alla sua abitazione di via Sant’Antonio nel cuore della notte. Lui non si trovava a casa, era appunto in Portogallo per motivi di lavoro, e la moglie e i due bambini sono rimasti impressionati da quel rogo nel quale ha preso fuoco anche un’altra auto, una Fiat Punto, parcheggiata di fianco.
Le indagini della polizia di Jesolo sono già avviate da alcuni giorni sempre con il massimo riserbo. Non è trapelato nulla dal commissariato, né dai vigili del fuoco, che stanno effettuando tutte le perizie sull’auto, ora sotto sequestro per accertare l’eventuale ipotesi dolosa presa in considerazione, assieme a quella dell’autocombustione.
Intanto, a Jesolo, l’episodio ha destato profonda impressione e tanti hanno espresso la loro solidarietà alla famiglia Boccato. Innanzi tutto il sindaco Valerio Zoggia, il deputato del Pd Davide Zoggia, poi l’associazione jesolana albergatori con il presidente Massimiliano Schiavon, la Confcommercio con il presidente Angelo Faloppa, che era stato anche presidente Aja, e tutte le associazioni di categoria.
«Non ho motivo di pensare», ha detto Boccato in volo da Lisbona, «che qualcuno volesse farmi del male e non ho alcun sospetto né ho ricevuto minacce». Poche parole e molta incredulità per Boccato, che appartiene a una delle famiglie di albergatori più note in città, titolari del primo hotel a 5 stelle aperto a Jesolo, l’hotel Almar, e di numerose altre attività legate al turismo.
Se sul fronte delle indagini non è emerso nulla di ufficiale, le voci si rincorrono su quello che parrebbe essere comunque un incendio di natura dolosa. Difficile pensare che un’auto ferma da ore possa incendiarsi per autocombustione con il primo freddo di questi giorni, mentre anche i vetri si sono rotti verso l’interno nell’abitacolo, altri indizio che farebbe pensare possano essere stati infranti e non esplosi come avverrebbe in una rarissima autocombustione.
La tensione alla Jesolo Turismo è alta ormai da mesi per il rinnovo dei contratti agli assistenti ai bagnanti che prevedono ingenti tagli al personale, ma questa atmosfera non giustificherebbe una ritorsione a tal punto nei confronti di un presidente comunque contestato per il suo decisionismo. Potrebbero essere prese in considerazione anche le numerose attività di famiglia e gli svariati rapporti di lavoro per capire se qualcuno volesse fare del male a Boccato. La zona non è comunque controllata da videocamere.
Giovanni Cagnassi
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