L’attacco del leghista Tosi a Venezia: «E’ come la Sicilia, troppi soldi spesi male»

Il sindaco di Verona contro i fondi assegnati a Venezia negli ultimi 40 anni: «Create disparità con altre aree del Veneto. E poi si è formato un centro di potere intoccabile». La replica di Orsoni: "Vuole distogliere l'attenzione dagli esponenti razzisti del suo partito"
Il sindaco di Verona Flavio Tosi intervistato, all'arrivo in municipio, dopo la riconferma alle elezioni amministrative. 8 maggio 2012 Alberto Colusso/Bolzoni/Ansa
Il sindaco di Verona Flavio Tosi intervistato, all'arrivo in municipio, dopo la riconferma alle elezioni amministrative. 8 maggio 2012 Alberto Colusso/Bolzoni/Ansa

VERONA. Flavio Tosi all’attacco di Venezia: il sindaco leghista di Verona paragona la città lagunare alla Sicilia per l’entità dei fondi ricevuti grazie alla «legge speciale» e utilizzati male. Un intervento a gamba tesa in un momento critico per Venezia, dopo l’inchiesta che ha riguardato il Consorzio Venezia Nuova e ha gettato pesanti ombre sui lavori del Mose. Per il sindaco di Verona i soldi che Venezia ha ricevuto negli ultimi 40 anni «sono stati utilizzati male», cifre decisamente superiori «alle reali necessità della città», soldi «serviti ad alimentare un meccanismo di clientele che ha anche creato gravi disparità con le altre aree del Veneto».

Tosi sottolinea anche che «quando vengono messe a disposizione di un’amministrazione pubblica risorse eccessive senza particolari vincoli di gestione, si crea un centro di potere che mantiene il controllo della città. In pratica chi è in carica e gestisce quei soldi vince sempre le elezioni». Tosi dice di basarsi su quello che si vede «ovunque si creino situazioni di disparità economica. È così anche in trentino Alto Adige, in Sicilia o in Calabria».

«Venezia - conclude polemicamente Tosi - è un po’ come la Sicilia: ha ricevuto un sacco di soldi a scapito di altri territori e non ha saputo metterli a frutto», citando il caso del trasporto pubblico locale.

La replica di Orsoni: "Ha perso un'occasione per tacere". "Il sindaco di Verona - ha detto Orsoni - ha perso un'altra buona occasione per tacere, e soprattutto per non dare la dimostrazione di superficialità e pressapochismo. Dire che Venezia è come la Sicilia prendendo spunto dalla vicenda del Consorzio Venezia Nuova significa confondere la gestione dell'<mministrazione comunale con quella di un soggetto concessionario dello Stato. Dire che Venezia ha ingiustamente il doppio dei finanziamenti sul trasporto pubblico locale  rispetto Verona, significa non sapere che il territorio comunale di Venezia è più del doppio di quello di Verona e che i finanziamenti si determinano sui chilometri, non sul numero di abitanti delle città".

"Come sindaco - ha aggiunto Orsoni- penso dovrebbe avere più rispetto per il lavoro che l'<mministrazione di Venezia ha sempre fatto per mantenere una Città che è patrimonio di tutta la Nazione e del mondo. E lo ha fatto nell'interesse anche di tutte le terre venete, compresa Verona, utilizzando i fondi che le sono stati attribuiti per importanti opere di manutenzione e salvaguardia.  Senza sprechi ed anzi sempre in sofferenza per risorse che da oramai molti anni non sono più state attribuite, nonostante le esigenze di manutenzione non siano mai venute meno. Se poi Tosi come segretario di un partito nel quale militano alcuni personaggi che in questi giorni si sono qualificati per scandalose dichiarazioni razziste, vuole distogliere l'attenzione, ritengo avrebbe potuto scegliere un argomento diverso e non dire cose assolutamente infondate e degne della peggiore propaganda".

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