L’asta della Croce Rossa potrebbe essere bloccata

JESOLO. Croce Rossa, l’asta potrebbe essere decisamente contestata dagli eredi Frova. La nobile famiglia, che con il conte Ottavio aveva donato i terreni, potrebbe far valere l’atto di donazione originale. Sel solleva la questione assieme alla Cgl veneta dopo aver individuato la copia autentica dell’atto di donazione in data 13 aprile 1928 fra le parti: “Nobile Signor Avvocato Ottavio Frova di Francesco, donante, e il sottocomitato di Treviso della Croce Rossa Italiana, donataria. Rogito del notaio cavalier dottor Ferruccio Sacchetto del fu Francesco residente in Treviso”.
È in questa data che ha inizio la storia della Croce Rossa di Jesolo nella sua attuale destinazione di via Levantina. Nell’atto è citato espressamente: “.......al solo scopo di prevenzione e cura della tubercolosi infantile.....” .......della superficie di metri quadrati 18.800 di un valore superiore alle lire 100.000....”. Una donazione a titolo gratuito in via irrevocabile per l'assistenza e cura marina ai bambini poveri. «Erano 42 bambini poveri del Piave», ricorda Salvatore Esposito, «ritornarono quasi tutti guariti, benedicendo i loro benefattori. Nel corso degli anni, migliaia di bambini e di sventurati hanno trovato rifugio e assistenza grazie a una moltitudine di militari, civili e volontari che hanno dedicato intere giornate della loro vita alla meritoria opera di assistenza verso i più poveri. Il nobile conte Ottavio Frova ha mostrato un grande senso di umanità. Oggi altri cercano di svendere il tutto allo scopo di offendere il paesaggio con nuove costruzioni destinate ai ricchi. È un caso che, da un lato, si decide di vendere i terreni dell’ospedale e di alienare i 18.800 metri quadrati della Croce Rossa? Chi comprerà il tutto? Noi continuiamo a porci queste domande. Bene farebbero a darci risposte coloro che caldeggiano simili trasformazioni. È solo l'inizio di una pacifica», conclude, «ma decisa battaglia a difesa sia della salvaguardia del territorio sia di quel senso di umanità dimostrato dal conte Frova. Sarà proprio una bella pubblicità per la località».
All’ appello contro le vendita si è aggiunto anche l’onorevole Emanuele Prataviera, che per un momento dimentica che anche adesso la Croce rossa ospita dei dublinanti. «È un bene che deve restare alla comunità. Pensate alle richieste di alloggio che ogni giorno giungono a centinaia da parte di famiglie del nostro territorio, di quanto anziani potrebbero godere dei benefici di una riconversione del sito fronte mare. Cercherò di contattare gli eredi».
Giovanni Cagnassi
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