L’associazione Migranti «Hanno già un lavoro metà dei 213 profughi»
PORTOGRUARO. Immigrazione e accoglienza nel portogruarese, in tre anni il 50% dei profughi ha trovato lavoro sul territorio.
Il dato emerge dal rapporto eseguito dall’associazione Migranti della Venezia Orientale onlus, che in questi giorni ha effettuato un bilancio che parte da luglio del 2015, mese in cui tre ragazzini eritrei vennero ospitati nella palestra dell’istituto “Luzzatto” di Portogruaro.
Alla loro partenza seguì l’arrivo di una cinquantina di giovani africani e bengalesi, i “Ragazzi della Palestra” , che rimasero fino a settembre salvo poi essere trasferiti in altri centri e ritornare poi tra Portogruaro e i vari territori, ospitati da cooperative sociali.
A luglio di un anno fa la Prefettura riattiva alcuni appartamenti abbandonati in via San Giacomo, con il contestuale arrivo di 24 ragazzi africani, non senza polemiche. Oggi i giovani richiedenti protezione internazionale ospitati nei Centri di Assistenza Straordinaria tra Annone Veneto, Concordia Sagittaria, Portogruaro, Teglio Veneto e Fossalta di Portogruaro sono 145, mentre 213 sono quelli ospitati nell’arco dei tre anni. Ciò che risalta dal report della onlus è l’aspetto legato all’occupazione. Il 50% (che sale all’80% tra i “Ragazzi dei Palestra”) ha trovato almeno un lavoro, nella forma di tirocinio o di assunzione vera e propria. «Non hanno portato via il posto a nessuno», fanno sapere i responsabili dell’associazione Migranti, «al contrario hanno occupato posizioni di lavoro altrimenti scoperte soprattutto nelle aziende artigiane contoterziste, nell’edilizia, nel turismo e nel commercio. Segno che l’economia locale si sta riprendendo». Una situazione che, per i responsabili potrebbe migliorare ancora. «Se finalmente anche qui si cogliesse l’opportunità di attivare uno Sprar intercomunale», dicono, «potremmo avere più occupati perché già oggi sono 18 i giovani italiani, diplomati e laureati, che nei 5 Centri di Assistenza Straordinaria attivi nei 5 comuni lavorano nei servizi di assistenza ai migranti». Sotto il profilo educativo, invece, tutti i migranti hanno partecipato ai corsi di italiano, 40 hanno superato positivamente gli esami per la certificazione di lingua italiana dell’Università di Siena (CILS), altri 17 quelli per la terza media. Alcuni ragazzi, arrivati analfabeti, ora sanno scrivere nella loro prima lingua, ossia l’italiano. Non mancano gli iscritti alle superiori, “Luzzatto” compreso. —
Alessio Conforti. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI .
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