L’associazione islamica di Quarto acquista il centro di preghiera

Il capannone di via Pascoli, utilizzato dalla comunità musulmana dal 2013, verrà pagato in sei anni Il presidente Amrani: «Ce l’abbiamo fatta, ringrazio tutti. Ora ci apriremo ancora di più verso il paese»

QUARTO D’ALTINO. A soli tre anni dall’inaugurazione del Centro di preghiera nella zona industriale-commerciale di via Pascoli, l’associazione culturale islamica di Quarto ha firmato l’atto di proprietà della sala dove si riunisce a pregare tutti i giorni e dove da qualche anno organizza celebrazioni, incontri, riunioni. Per alcune comunità quello di avere un luogo proprio dove pregare verso la Mecca rimane un sogno, per altre diventa realtà. A Quarto la comunità, che catalizza fedeli della zona di Marcon, Casale sul Sile, Musestre (Roncade) e Mogliano, dunque a cavallo delle province di Venezia e Treviso, ce l’ha fatta, grazie all’impegno e alla determinazione del presidente, Mohamed Amrani, cittadino italiano di origini marocchine: ci ha messo la faccia anche quando gli altri gli dicevano che era impossibile. E invece il 19 luglio è stato firmato l’atto di proprietà tra la comunità e il proprietario dell’immobile (mille metri quadrati, con 700 di scoperto), un moglianese.

La comunità ha versato la caparra e si è impegnata a saldare il conguaglio nell’arco di sei anni. D’ora in poi, però, ogni sforzo che verrà fatto per abbellire il Centro varrà doppio, visto che la comunità non è più in affitto.

Per completare l’operazione è stata necessaria una raccolta fondi: ciascuno ha messo del proprio, una colletta che terminerà una volta saldato il conto. Questo almeno, stando alle condizioni. Anche perché ogni mese, i fedeli che si ritrovavano a pregare sborsavano un affitto di 1.650 euro. «Quanti soldi sono in un anno? Tanti», spiega Amrani, «per questo abbiamo pensato a questa soluzione. Ci ho investito un sacco di energie, quasi nessuno ci credeva, per alcuni era una impresa impossibile. Alla fine grazie all’impegno, alla buona volontà e alla fede che mi dà la forza di affrontare ogni giorno la vita, ce l’abbiamo fatta e di questo devo ringraziare tutta la comunità e le persone che attorno ad essa ruotano, perché è stato un lavoro sinergico, sono contentissimo».

L'associazione culturale islamica di Quarto, che ha sempre avuto un buon rapporto sia con le parrocchie del capoluogo e delle frazioni che con il Comune, ha fatto domanda all’albo regionale delle associazioni e al registro delle Onlus. «Adesso», racconta ancora Amrani, «ci impegneremo per organizzare incontri, dibattiti, iniziative e aprirci ancora di più a tutta la cittadinanza per farci conoscere».

Marta Artico

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