L’associazione dei dentisti parte civile contro la Dooc
Dentisti veneti contro la Dooc dopo il caso del centro che ha chiuso i battenti deviando i pazienti in altre strutture. Il direttivo di Andi Veneto rilancia, annunciando di chiedere i danni in eventuali processi. Il presidente Luca Dal Carlo è durissimo dopo quanto accaduto proprio a San Donà a seguito della protesta di alcuni ex pazienti che avevano lamentato la chiusura improvvisa e il fatto di essere stati spediti in altre strutture o lasciati del tutto soli pur necessitando di controlli: «Questi soggetti economici investono in vista di un tornaconto finanziario. E nel farlo passano sopra la salute del paziente e al buon nome dell’odontoiatria italiana».
Andi Veneto dunque si costituirà parte civile nelle cause penali che verranno promosse contro il centro dentistico Dooc di via XIII Martiri a San Donà che ha chiuso i battenti smistando i pazienti presso altre strutture. I responsabili avevano negato di aver chiuso all’improvviso e confermato di aver garantito a tutti i pazienti le cure presso altre strutture. Ma l’Associazione nazionale dentisti italiani, dopo il direttivo dei giorni scorsi, ha affrontato l’ultimo capitolo della contrapposizione tra gli studi dentistici “tradizionali” e le catene odontoiatriche “low cost”. «La salute», spiega il presidente di Andi Veneto Dal Carlo, «è un diritto da tutelare e non un affare da gestire. La vicenda Dooc mette in risalto quello che da sempre andiamo dicendo. Le catene low cost lavorano secondo una distorta ottica commerciale, all’interno della quale il paziente viene all’ultimo posto. Operazioni di “salvataggio” dei pazienti realizzate attraverso il discutibile passaggio a strutture terze, come ha dichiarato l’amministratore unico di Dooc, costituiscono una violazione della libertà di scelta del medico curante da parte del paziente, che aveva scelto i medici della Dooc e ora si trova, senza volerlo, rimbalzato in un altro ambiente. Questo è semplicemente inaccettabile. Non succede nemmeno quando si va dal meccanico a cambiare la frizione. Ma accade quando ci si rivolge ai medici che operano in questa tipologia di strutture. Come associazione non possiamo assistere passivamente a questa deprimente deriva della tutela della salute».
Andi parla di un’invasione del mondo odontoiatrico da parte di società di capitali che investono solo per un ritorno economico. «Questi soggetti economici investono il loro denaro in vista di un tornaconto finanziario», prosegue, «quindi la loro ottica sarà quella di vendere una terapia anziché quella di prendersi cura del paziente. L’odontoiatra», conclude, «vive e coltiva la sua attività e la stima che riesce a ottenere per sé proiettandole verso il futuro, mentre questo tipo di società economiche investono il loro capitale al fine di ottenerne un rendimento immediato».
Giovanni Cagnassi
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