L'assicurazione non paga: "Constatazione non chiara"
Dopo un incidente d'auto un automobilista si vede riconosciuta dalla controparte piena ragione, ma la sua compagnia non gli vuole saldare il danno fisico: "Il disegno andava fatto meglio"
MEOLO. Secondo i legali che lo assistono ha ragione piena, la constatazione amichevole è “cristallina”, la controparte non ha nulla da eccepire, ma la compagnia di assicurazione non paga. Motivo? Lo schizzo della dinamica dell'incidente sarebbe impreciso, dando adito a un'altra interpretazione.
È quanto si è sentito rispondere Studio 3A, società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali, cui, attraverso il consulente personale Riccardo Vizzi, si è rivolto per ottenere il risarcimento dei danni fisici e materiali l'automobilista in questione, un 47enne residente a Meolo.
Il 24 aprile scorso l'uomo sta percorrendo con la sua Volkswagen Passat via Riviera XVIII giugno, a Meolo, a due passi da casa, quando la sua vettura viene centrata da un'Alfa Romeo 147 condotta da una 48enne, pure lei di Meolo, che ad un incrocio non rispetta lo stop. I due automobilisti compilano la constatazione amichevole d'incidente, nella quale si precisa che il veicolo B (l'Alfa Romeo) non ha rispettato la precedenza, senza che peraltro la conducente abbia altro da dichiarare a sua discolpa.
Il disegno compilato sulla constatazione amichevole
Insomma, parrebbe uno dei rari casi in cui non vi sono contestazioni di sorta. E infatti i danni materiali al veicolo incidentato vengono liquidati al 100 per cento, senza problemi. Quando però Studio 3A chiede alla compagnia, dell'uomo, anche la liquidazione dei danni fisici patiti dal proprio assistito, che ha riportato un colpo di frusta e la distrazione della spalla destra, si sente incredibilmente rispondere che non è possibile, perché ha torto. Ma come? Con una Cai firmata e controfirmata da ambo e parti e con un danno materiale già risarcito in toto?
Secondo il liquidatore della compagnia, in buona sostanza, sulla base del disegno che le parti hanno compilato sulla constatazione amichevole, il 47enne parrebbe uscire da una strada privata. Come “massima” concessione, la compagnia è disposta a riconoscere un risarcimento parziale calcolato sul 50% della responsabilità.
«Siamo veramente alla follia – commenta Riccardo Vizzi, Area manager di Studio 3A – Tra poco bisognerà rivolgersi a un architetto o a un ingegnere per compilare la constatazione amichevole. La verità è che le compagnie se ne inventano ogni giorno di nuove pur di non risarcire il dovuto a scapito dei danneggiati. Ora il nostro assistito dovrà intentare una causa, che sicuramente vinceremo, ma dovrà penare ancora degli anni per ottenere quanto gli spetta. È giustizia questa?».
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