L’assicuratore è morto di infarto il suo alano ora rischia il canile

Mogliano. Gli ultimi dubbi sulla fine del 53enne Giorgio Pea saranno sciolti dall’esame autoptico Il cane Mosè, che l’ha graffiato cercando di rianimarlo, probabilmente dovrà lasciare la villa
Di Matteo Marcon
Filippi Mogliano ritrovamento cadavere via delle croce 2b
Filippi Mogliano ritrovamento cadavere via delle croce 2b

MOGLIANO. Aveva appena ottenuto la sua consacrazione professionale diventando responsabile dell’agenzia Generali di Oderzo, dopo un cursus honorum nel gruppo assicurativo di Trieste iniziato nel 1990. Una tragica fatalità gli ha impedito di godersi a pieno il coronamento della sua carriera. Giorgio Pea, 53 anni, in questi vent’anni aveva lavorato, come agente, in tutto il Veneto: Mogliano, Feltre, Cittadella, Padova. Mercoledì è stato colto da un malore mentre si trovava a casa da solo. La compagnia e l’affetto del suo amatissimo cane, un alano di grossa taglia chiamato Mosè, non sono state sufficienti a salvargli la vita.

L’ora del decesso è fissata attorno alle 13.30. Da quel momento in avanti le lancette hanno iniziato a scandire il tempo in maniera inesorabile. Per tre ore il corpo senza vita di Pea è rimasto chiuso nel soggiorno con il suo cane, poi è finito al centro di un giallo che ha tenuto col fiato sospeso il vicinato fino alle 20 quando è apparso ormai chiaro che si era trattato di un semplice malore. Quella di Pea è dunque una vicenda legata al dolore privato della famiglia e dei suoi tanti conoscenti. Sul corpo dell'assicuratore verrà comunque disposta l’autopsia e, fino al nulla osta del magistrato, non sarà possibile fissare la data dei funerali. Giorgio Pea lascia la compagna di secondo letto Stefania Pedretti la loro bimba di 5 anni e altri due figli adolescenti dal precedente matrimonio di lei. Quando è stato lanciato l’allarme la donna si trovava in Trentino per motivi di lavoro: al suo arrivo davanti alla villetta al civico 2/b di via Croce a Zerman, nel parcheggio del Golf Club Villa Condulmer, è stata raggiunta dalla terribile notizia. A ritrovare il corpo esanime dell’uomo era stata poche ore prima la baby sitter: accompagnando la figlia a casa si è imbattuta in quella che sembrava una vera scena del delitto. L’assicuratore era disteso ferito, pancia a terra. Un tavolino di vetro vicino a lui era rotto. Subito è scattato l'allarme e sono intervenuti sul posto i carabinieri. Ma quei segni sul costato non erano il risultato di una colluttazione. I vestiti dell'uomo sui entrambi i lati erano completamente lacerati ed erano presenti anche numerose tracce di sangue.

A causare quelle ferite non è stato un efferato rapinatore ma il suo affezionato cane, nel disperato tentativo di aiutarlo. L’unico testimone di questa tragica vicenda che non potrà mai raccontare è lui. Per Mosè si profila ora l’assegnazione a un canile. Il responso dell’esame autoptico sul corpo dell’assicuratore moglianese, disposto dal sostituto procuratore Massimo de Bortoli, è atteso per oggi e potrà fugare ogni dubbio sulla dinamica di questo incidente che per ore era sembrato l’esito di un’aggressione violenta.

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