L’assalto dei 70 mila sotto il sole sensi unici e ressa ai pontili Actv
Secondo sabato di Carnevale, primo vero assalto con sensi unici, ressa agli imbarcaderi, vaporetti pieni e code ovunque: alle biglietterie di Vela, nei bar, per entrare in Basilica di San Marco, guadagnare un posticino ai piedi del palco in Piazza San Marco ma anche, più prosaicamente, per andare alla toilette. Il sole quasi primaverile e le temperature decisamente in aumento hanno attirato ieri laguna miglia e migliaia di turisti, soprattutto pendolari, per un totlare di circa 70 mila persone.
Sensi unici. Sono scattati in tarda mattinata, quando la moltitudine di turisti arrivata a Piazzale Roma e soprattutto alla stazione di Santa Lucia si è riversata lungo Rio Terà San Leonardo e poi in Strada Nuova diretta a Piazza San Marco. Primo “tappo” umano a San Giovanni Grisostomo; pochi metri più in là, all’imbocco delle Mercerie, i vigili urbani e la protezione civile hanno deviato la folla verso il ponte del Lovo, a sua volta interdetto a chi arrivava da campo San Luca, e che era stato dirottato verso riva del Carbon.
I numeri. Dopo i 50 mila di sabato scorso - di cui oltre 20 mila assiepati lungo le rive del rio di Cannaregio per la festa sull’acqua - ieri gli arrivi sono stati circa 70 mila, complice anche il bel tempo e i 14 gradi all’ora di pranzo.
I vaporetti. Provvidenziali le linee istituite per il Carnevale con i nomi delle maschere, anche se in realtà tutti i vaporetti tra Piazzale e Roma e San Marco hanno viaggiato a pieno carico. Malumori tra i veneziani che sono rimasti a terra agli imbarcaderi provi di accesso prioritario.
Il pre-volo fiorito. Tra la sorpresa delle migliaia di persone assiepate in Piazza San Marco, ieri mattina c’è stato un “pre-volo” di prova interamente fiorito. “Flowerman”, un uomo interamente ricoperto di fiori è infatti il protagonista della campagna “Why Not?” di EasyJet, sponsor del volo dell’Angelo di oggi.
Piazza San Marco. Ieri l’apertura delle botteghe dei mestieri di di “Creatum” in Piazza San Marco, quest’anno dedicato al tema della Vanità. Fino al prossimo 28 febbraio, Piazza San Marco ospita l’Atelier Longhi di Francesco Briggi, i maestri del Consorzio Vetro Artistico di Murano Promovetro, gli artigiani dell’associazione El Felze, quelli del Consorzio dei Mascareri, del Politecnico Calzaturieri del Brenta, i tessutai di Venice Textile e Consorzio dei Tajapiera Restauratori Veneziani. Regina tra le botteghe, la “Dogaressa” dei papi, che sarà restaurata sotto gli occhi dei turisti. Prima sfilata di maschere sul palco di Vanity Af(fairs), ideato dallo scenografo Massimo Checchetto della Fenice e voluto dal direttore artistico Marco Maccapani.
In terraferma. Ieri si è alzato il sipario anche sul grande palcoscenico di piazza Ferretto, cuore del Mestre Carnival Street Show. Alle 15.30 i presentatori Susi Danesin e Gaetano Ruocco Guadagno hanno ufficialmente dato il via ai festeggiamenti in terraferma, prima di lasciare la scena a Mastro Bolla e al suo “Labboratorio” a base di acqua, sapone e fumo. Festa anche in via Mestrina dove Brian Simoncin ha presentato “Simplement Brian”, in via Palazzo Drumdrum Teatro ha incuriosito i passanti con “Aromaria”, mentre in galleria Barcella Felice Pantone ha portato il suo “The Busker”; e, ancora: in piazzetta Matter hanno suonato i King of Swing, in piazzetta Battisti Lucia Oselleri ha presentato la sua “Casa degli gnomi”, in via Poerio, invece, è toccato al juke box vivente di Pepino e Fedele intrattenere i passanti. Spettacolare, poi, la parata di Parola Bianca, che partendo quasi da via Torre Belfredo ha attraversato tutta via Palazzo per raggiungere il main stage e mettere quindi in scena “Parole Lunari”. Tanta anche la curiosità intorno all'esibizione degli Psychodrummers, che in piazzale Donatori di Sangue hanno raccolto una piccola folla con le loro bacchette e le loro percussioni colorate.
La giornata festiva è poi proseguita con esibizioni e performance all'ombra delle colonne del Carnevale di cui la città è stata disseminata: dai pirotecnici clown di Creme e Brule agli hula hoop di Vanessa Contessa, dai fiabeschi “Signora e Signor Coniglio” del Teatro Schabernack alele improvvisazioni musicali degli stellari, che hanno suonato tra il palco e la piazza con la partecipazione di Marco “Furio” Furieri, ex membro dei Pitura Freska e frontman degli Ska-J.
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