L’Asl 12 dimezza i distretti «Ma i servizi restano»
MESTRE. Parte la riorganizzazione dei distretti sanitari della Asl 12 e, come previsto, dei quattro attuali ce ne saranno solo due a seguito degli accorpamenti. Non calerà l’offerta da parte dell’azienda sanitaria veneziana, ma la ristrutturazione era diventata inevitabile in virtù delle nuove linee guida definite con la conferenza dei sindaci.
«Riorganizzare l’Asl 12 in due grandi distretti significa uniformare gli standard dei servizi offerti, perché siano di alta qualità in tutte le zone del nostro territorio che, pur non essendo vastissimo, è sicuramente complesso e differenziato», sottolinea il direttore generale Giuseppe Dal Ben. Ecco che si profilano servizi omogenei senza aree penalizzate o servite in modo diverso. Con la nomina dei due direttori, rispettivamente Franca Martelli (già alla guida del distretto del centro storico) e Federico Munarin (che seguiva quello di Mestre), il distretto 1 coprirà Venezia, estuario e Cavallino-Treporti, mentre il distretto 2 tutta la terraferma veneziana, Marcon e Quarto D’Altino.
A loro spetterà il compito di seguire le unità operative che offrono servizi al territorio: quelle già operative delle cure primarie, dipendenze, infanzia adolescenza e famiglia, e salute mentale; e quelle nuove delle cure intermedie, cure palliative e attività specialistiche. Rimarranno operative tutte le sedi distrettuali già aperte come Lido, Favaro l’ex Giustinian.
«L’utenza non deve temere nessuna riduzione nei servizi», assicura il direttore della Funzione territoriale dell’Asl 12, Claudio Beltrame, «al contrario, la nuova organizzazione permetterà di offrire in più sedi quelli che erano servizi limitati ad alcuni punti di erogazione».
Particolare importanza, per il corretto funzionamento dei servizi nel territorio, viene attribuita alla Centrale Operativa Territoriale che ha il compito di coordinare le attività tra l’Ospedale e la sanità del territorio, affinché l’utente che passa dall’uno all’altra sia seguito e accompagnato in questo passaggio, traendo un beneficio e non nuove difficoltà dal corretto rapporto tra le due strutture. Dalla Uil-Fpl, Francesco Menegazzi osserva: «Sostanzialmente l’accorpamento dei distretti era un passaggio previsto dal nuovo Piano sociosanitario regionale. L’importante è che i servizi siano distribuiti su tutto il territorio. Non ci risultano tagli di servizi a venire, ma rimane un passaggio che tuttavia monitoreremo».
Simone Bianchi
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