L’Asl 10 rafforza la sanità Punto nascita a primavera

Portogruaro. Vertice con l’assessore regionale Coletto ieri nell’aula consiliare A breve verrà attivato il reparto di chirurgia vascolare con il nuovo primario
Di Rosario Padovano
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - VISITA AL NUOVO REPARTO DI CHIRURGIA
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - VISITA AL NUOVO REPARTO DI CHIRURGIA

PORTOGRUARO. La presentazione delle schede ospedaliere induce all'ottimismo sul polo ospedaliero di Portogruaro. Ma resta il nodo del punto nascita che non aprirà prima di due mesi, se non tre. Se n'è parlato ieri nell'aula consiliare del municipio di Portogruaro, nel quale sono state presentate le novità riguardanti gli ospedali di San Donà e soprattutto di Portogruaro, alla presenza dell'assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto. C'erano inoltre il sindaco Maria Teresa Senatore, il consigliere regionale della Lista Zaia, l'unico del portogruarese, Fabiano Barbisan, che è anche membro della Commissione regionale Sanità; il vicepresidente e assessore regionale al Bilancio, Gianluca Forcolin, il direttore generale dell’Asl10 Carlo Bramezza, il direttore sanitario Pierpaolo Panozza, e tra il pubblico il consigliere regionale Francesco Calzavara.

Punto nascita. La questione è stata affrontata dal direttore sanitario del’Asl 10 Pierpaolo Panozza. «A febbraio ci sarà la selezione per il primario e dovremo attendere almeno tre mesi prima che l'azienda per cui lavora lo liberi. Io credo tuttavia che lo “svincolo” possa avvenire prima», ha riferito Panozza. Questo significa che certamente il punto nascita verrà aperto in primavera. Se non in estate. La fuga di ginecologi, è stato detto, era generata anche dallo stato di incertezza legata al futuro del reparto. «Mi assumo io la responsabilità di non tenere aperto il punto nascita senza prima le minime condizioni di sicurezza», ha detto Carlo Bramezza.

La promessa di Coletto. L'assessore è stato chiaro. «Il futuro dell’offerta sanitaria dell’Asl del Veneto Orientale, incentrata sugli ospedali di Portogruaro, San Donà e Jesolo e su una efficiente rete di servizi sul territorio, è di crescita supportata da investimenti in professionalità e tecnologie. Nessun taglio, e il punto nascita di Portogruaro rimane e riaprirà in pochi mesi con un nuovo primario e con tutto il personale e le tecnologie che servono per garantire qualità e sicurezza». Pochi mesi, ma non si sa quanti. Il retroscena. L'estate scorsa il governatore Luca Zaia e la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, avevano trovato un accordo per evitare le fughe reciproche da una regione all'altra. “Potenziamo Pordenone” era stato detto. Invece, Serracchiani avrebbe cambiato idea negli ultimi tempi, tentando di rafforzare il punto nascita di Latisana. «Gli accordi sono stati cambiati in corsa e questo non ci sta bene», ha spiegato il vicepresidente Gianluca Forcolin, svelando a sorpresa tale retroscena. «Rafforzeremo il punto nascita di Portogruaro», ha poi detto Forcolin, «con un centro dedicato alla procreazione medicalmente assistita».

Cosa cambia a Portogruaro. Dal 1 gennaio è stata trasferita otorinolaringoiatria, affidata al nuovo primario Alessandro Abramo. A breve verrà attivata la chirurgia vascolare con il primario di Caorle, Antonio Zanon, che ha vinto un concorso. Pediatria vedrà rafforzati con quattro posti letto in più. Cardiologia e neurologia. Dopo la chiusura dei posti letto di cardiologia la Regione ha deciso di fornire il reparto di 4 posti. Previsti 4 posti anche nella Stroke Unit. Questo per il trasferimento di cardiologia a San Donà e il futuro trasferimento di neurologia. Cardiologia e neurologia restano a Portogruaro. Ma depotenziate.

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