«Lasciatemi andare da Angela» Muore 68 ore dopo la moglie

La storia di Angela Frulio (76) e del marito Beniamino Sorrentino (90) deceduti tra lunedì e giovedì. Il figlio Francesco: «Sempre insieme, è stata come una scelta d’amore». Martedì funerale congiunto

MESTRE. Se ne sono andati a 68 ore di distanza l’uno dall’altra dopo 53 anni di matrimonio. «Lasciatemi andare da mia moglie», ha sussurrato Beniamino agli infermieri che lo soccorrevano, giovedì mattina, dopo il primo scompenso cardiaco.

È, pur nel lutto che ha colpito la famiglia, l’epilogo di una storia d’amore la morte di Angela Frulio, 76 anni, deceduta lunedì all’ospedale Dell’Angelo di Mestre, e Beniamino Sorrentino, 90, che l’ha raggiunta giovedì sera, dal Policlinico San Marco. Lui, comandante di marina mercantile che aveva navigato fino all’età di 48 anni, e poi aveva accettato un posto in un’agenzia di spedizioni a Venezia per vedere crescere la famiglia. Lei, che alla cura della famiglia aveva dedicato la sua vita. La stessa cura che i due figli, Francesco, che abita a Pederobba, e Marialaura, residente a Mestre, hanno dimostrato in questi mesi difficili, stando loro vicino. Originari della provincia di Napoli, sposati da 53 anni e per 40 anni residenti a Martellago, negli ultimi 3 marito e moglie si erano trasferiti a Mestre. Angela 18 anni fa era stata operata all’aorta, all’ospedale di Padova. «Aveva una protesi, sapevamo che prima o poi ci sarebbero stati dei problemi, ma speravamo non così presto», dice il figlio Francesco. Ogni anno faceva le visite di controllo, e ogni responso era una prova di nervi, la paura e gioia di sapere che, per il momento, andava tutto bene. Poi mercoledì della scorsa settimana il ricovero d’urgenza nel reparto di Cardiologia dell’ospedale di Mestre, la speranza appesa a un filo, la paura di non farcela, il lutto da elaborare, anche quando è il corso naturale della vita, e sono i figli a dover salutare i genitori. Angela Frulio è morta lunedì sera.

Nelle stesse ore il marito era ricoverato a pochi chilometri di distanza, al Policlinico San Marco. Due mesi fa era stato colpito da un piccolo infarto, e dopo un mese trascorso nel reparto di Cardiologia all’ospedale Dell’Angelo era stato trasferito al Policlinico, per la riabilitazione. Rispondeva bene, a giorni sarebbe stato dimesso. «Il primo giorno, dopo la morte di Angela, sembrava aver reagito bene», dice il figlio. Poi martedì, nella stanza di degenza, ha dovuto firmare le carte per l’autorizzazione alla cremazione della moglie. «Credo che la firma gli abbia dato la consapevolezza che Angela non c’era più, ma soprattutto credo che con quella firma ritenesse concluso il suo compito su questa terra. Si è lasciato andare per amore». Giovedì mattina il primo scompenso cardiaco, e quella frase pronunciata a medici e infermieri: «Lasciatemi andare da mia moglie». Ce la fatta Beniamino, e poche ore dopo, in serata, ha raggiunto Angela. Martedì, alle 10.30, nella chiesa della Beata Vergine Addolorata, in via servi di Maria, il funerale congiunto per l’ultimo abbraccio di amici e familiari.

 

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