Lascia mezzo milione di euro alle parrocchie di Mogliano

Elio Vian, noto commerciante del centro, è mancato nel 2014 a 90 anni. Ad ogni chiesa del comune andranno 50 mila euro. Nel lascito anche immobili e terreni. «Così paghiamo i debiti»
La chiesa di Santa Maria Assunta che frequentava il benefattore
La chiesa di Santa Maria Assunta che frequentava il benefattore

MOGLIANO. Muore solo e lascia una fortuna alle parrocchie dell’intero Comune. Elio Vian, noto commerciante nel settore dell’abbigliamento che per anni ha gestito il negozio all’angolo tra via don Bosco e via degli Alpini, è scomparso all’età di 90 anni nel novembre del 2014. Ha designato come unico erede del suo patrimonio la parrocchia centrale di Mogliano, intitolata a Santa Maria Assunta, vincolando l’assegnazione di un contributo di 50 mila euro a ciascuna delle altre chiese presenti nel territorio comunale. La cifra complessiva data in beneficenza sfiora il mezzo milione di euro, ma se si considerano anche il valore degli immobili lasciati in eredità - case, terreni e gli altri vincoli per contributi testamentari ad associazioni, tra cui l’Advar e il collegio Astori - il conto sale.

Ottemperate tutte le pratiche del caso, l’entrata straordinaria andrà a rimpolpare i bilanci del 2016. Elio Vian, che oltre al negozio moglianese negli anni d’oro del commercio aveva aperto altri punti vendita a Preganziol e Mestre, aveva perso la sorella nubile molti anni fa. Non si era mai sposato e per tutta la sua vita aveva mantenuto un profondo legame di devozione: «Era un vero gentiluomo, con uno sguardo benevolo sugli altri», è il ricordo di don Samuele Facci, parroco del centro, «io sono subentrato a monsignor Vittorio Simeoni nell’ottobre 2012 e si è messo subito in contatto, mi ha coinvolto in questa operazione con il desiderio che fosse tutto a posto, attraverso la consulenza di alcuni notai. Il suo è stato un gesto molto bello che testimonia e dà valore alla sua storia di frequentatore fin da giovane della nostra realtà. Vian ha voluto essere riconoscente e ricambiare: per noi non è solo un onore ma anche una responsabilità».

Parte di questa eredità, nel caso del Duomo, va a sanare il debito contratto negli anni per il restauro strutturale dell’oratorio don Bosco (almeno 200 mila euro). Per la parrocchia di Zerman il contributo potrebbe accelerare il progetto di recupero del campanile della chiesa Sant’Elena Imperatrice (le campane per motivi di sicurezza non suonano più) preventivato in 100 mila euro. Nel caso della parrocchia di San Carlo diverse spese (20 mila euro per la nuova caldaia della chiesa e manutenzioni all’oratorio del quartiere est). «Una boccata d’ossigeno per i nostri bilanci, spesso le offerte non bastano a far fronte alle spese», commenta don Paolo Pigozzo, parroco sia del Sacro Cuore che di Sant'Antonio a Marocco.

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