L’Arsenale si apre alla città: grande festa e regate

Prima giornata “civile” per il grande spazio cittadino passato finalmente al Comune. I comitati incalzano Orsoni: «Fate un progetto di recupero»
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia 25.04.2013.- 25 Aprile, Arsenale aperto ai veneziani ed alla barche.-
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia 25.04.2013.- 25 Aprile, Arsenale aperto ai veneziani ed alla barche.-

di Alberto Vitucci

VENEZIA. Arsenale aperto. Festa di popolo, regate di vela al terzo, concerti e un monumento finalmente da ammirare nella sua bellezza. Prima giornata veneziana per il nuovo Arsenale, passato da qualche mese di proprietà del Comune. Migliaia di visitatori, quasi tutti veneziani, hanno riscoperto le meraviglie del complesso monumentale, ai tempi della Serenissima la più grande fabbrica navale in Europa. Entrata dai Bacini e dalla Tesa 105.

Alle Tese delle Galeazze, estremo ovest dell’Arsenale, ecco lo scheletro del Bucintoro. Un progetto di ricostruzione dell’esemplare distrutto da Napoleone che adesso prende corpo. Il regista francese Alain Depardieu gira un documentario sull’antica arte dei veneziani. «Stavolta cela facciamo», dice entusiasta il presidentre del comitato Giorgio Paternò.

Il Bucintoro ma anche barche, remi e forcole che potrebbero trovare nuova casa dentro l’Arsenale restituito alla città. «Potremmo gestire questa parte a titolo gratuito», dice Paternò, e darla agli artigiani veneziani».

Una città che prende forma, almeno nei progetti. «Sono molto soddisfatto per questa giornata», dice il presidente della società Arsenale spa Roberto D’Agostino, «ma anche un po’ frustrato per la grande mole di progetti che è pronta a partire. Nei prossimi giorni ne parlerò con il sindaco». E’ in gioco il destino della società mista Comune-Demanio, che dovrà essere sciolta o riconvertita in una società di gestione e di rilancio degli altri luogi demaniali da riconqusitare alla città come la Celestia, l’isola di Sant’Andrea e l’Idroscalo, i Forti.

Il Forum Arsenale intanto – 32 associazioni e singoli aderenti – disribuisce all’ingresso volantini con la pianta dell’Arsenale a colori. «Ci sono tantissime cose che ora si possono fare», dicono, «l’Arsenale deve diventare adesso memoria, laboratorio, centro della città del futuro. Il simbolo di Venezia recuperato alla città». «Partecipiamo alla festa», continuano i comitati, «ma chiediamo al sindaco indicazioni chiare. L’Arsenale è adesso del Comune: ma per farne cosa?»

Polemica soffice e a distanza, nella giornata di festa. «Godiamoci intanto questo», sorride Orsoni, arrivato a sorpresa in Arsenale per premiare i vincitori della regata di vela al Terzo. Sfida appassionante, colori splendidi, e anche qui una tradizione antica che torna a vivere, grazie alla passione degli associati guidati dal presidente Massimo Gin e Roberto Falcone. Ecco la regata divisa per categorie. Nella «arancio», con le vele più grandi, primo posto a Silvio Testa, davanti a Massimo Gin e Gino Luppi. Nel blu primo posto a Marco Luppi, nel giallo successo di Mandich, Gasparoni nel verde, Francodan nel marron.

Si festeggia a riva con musica jazz, ombre e cicheti. Per tanti è la prima volta, occasione pert godersi dalla riva delle Tese della Novissima il superbo panorama con la Darsena, le Corderie, le Gaggiandre e il teatro delle Tese. E i restauri finiti nelle Tese già assegnate al Cnr per la ricerca. «Adesso l’Arsenale è aperto, ogni mattina si può entrare. Dalla riva si può pure pescare», dice D’Agostino. Alle 18 il concerto di Julia Kent alla Torre di Porta Nuova, poi di nuovo a festeggiare nella Tesa 113.

Unico rammarico, la chiusura della parte di sud est, ancora in concessione alla Marina militare. In tanti avevano sperato di entrare in Arsenale dalla porta monumentale dei Leoni. Ma il portone era chiuso, sorvegliato dai militari. Chiusa al transito anche la parte sud dalla Tesa del Bucintoro e dagli Squadratori in poi. «Ma la parte nord», dice il sindaco, «adesso è accessibile a tutti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia