L'architetto: "Veneto City sarà un grande parco pubblico per la comunità"
MESTRE.
Mario Cucinella è l'architetto che ha ridisegnato Veneto City, offrendone una versione diversa, che ha incontrato il favore dei sindaci, ma non ha convinto chi, nonostante la nuova veste, continua o osteggiare il progetto.
«Capisco e comprendo le ostilità - spiega - perché in passato sono stati fatti dei veri e propri disastri, ma credo che anche i comitati debbano andare oltre il pregiudizio, e cercare di capire il progetto». A partire dal fatto che, dice l'architetto, l'intervento riguarderà «un'area già fortemente compromessa e senza alcun effetto speculativo. Lo dico perché ci presenta questo progetto non ha alternative: o elabora un progetto di qualità o non sta sul mercato. E' compito di tutti, anche dei comitati, stare attenti e vigilare sull'operazione, ma ci sono tutti i presupposti perché emerga un Veneto City di qualità». Un intervento che, dal punto di vista dell'architetto, potrà anche rilanciare i centri dei paesi vicini.
Come? «A intervento concluso sono stimati 7 mila posti di lavoro, ma a Veneto City non ci sono abitazioni. E' chiaro quindi che le persone abiteranno nei paesi, vivranno i paesi e avranno in Veneto City anche un grande parco, al quale accedere con piste ciclabili e mezzi pubblici. Costruire, in questo caso, vuol dire anche ricostruire il paesaggio, sottolineando i corsi d'acqua, ricostruendo i filari d'albero. Senza contare che gli interventi verdi non saranno realizzato dopo, ma partiranno contestualmente con i primi interventi». (f.fur.)
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