L’Aquila nel cuore degli Alpini: 150 Penne nere veneziane all’Adunata

I primi quaranta sono arrivati nella città abruzzese già giovedì sera in vista della sfilata di domenica. Molti c’erano stati come volontari dopo il terremoto: «Legame fortissimo, c’è ancora tanto da fare»
Gli Alpini veneziani durante una manifestazione in piazza Ferretto
Gli Alpini veneziani durante una manifestazione in piazza Ferretto

VENEZIA. I primi quaranta sono arrivati in città già giovedì sera, ma la maggior parte ha raggiunto la destinazione solo nelle ultime ore, dopo aver seguito itinerari differenti e rispettato diverse scalette di marcia: gli oltre centocinquanta Alpini partiti dalla provincia di Venezia per partecipare al raduno nazionale all'Aquila sono ormai tutti giunti a destinazione e, tra le macerie che ancora riempiono il paese abruzzese che sei anni fa fu l'epicentro del violento terremoto, molte “penne nere” non possono fare a meno di ricordare le settimane spese nei soccorso di quei giorni. Un impegno, quello della ri-edificazione della città, che sembra però rimasto a metà, come raccontano gli alpini veneziani del primo gruppo, accampati in attesa dell'Adunata dall'altro ieri: «Rispetto a quando siamo venuti qui per aiutare», spiega Franco Munarini, dell'Associazione Nazionale Alpini, «tanto è stato fatto, ma altrettanto è ancora da fare. Noi ci siamo impegnati al massimo, e anche per questo sentiamo un legame forte con questa città».

Un rapporto d’affetto testimoniato anche dallo striscione che i veterani veneziani hanno portato al raduno, che riporta in stampatello la promessa: “Siamo stati con voi, siamo sempre con voi”. Inevitabile qualche nota di amarezza, nel constatare quanto la città abbia ancora bisogno di aiuto: «Camminiamo sempre in mezzo ad un mare di macerie», è il commento sconsolato di chi nel 2009 aveva raggiunto l'Aquila assieme alla protezione civile e oggi, arrivato di nuovo in Abruzzo, scopre quanto poco sia cambiato in sei anni. Sentita, in ogni caso, la partecipazione della provincia di Venezia: tra i quaranta “apripista” dì giovedì c'erano alpini provenienti da laguna e terraferma, ma anche da Mira, San Stino di Livenza e San Donà di Piave, e altrettanto eterogeneo è anche l'equipaggio del pullman partito ieri mattina da Mestre e arrivato nel paese dell'Adunata solo in serata, dopo una sosta alla caserma di Foligno, dove negli anni anche molte penne nere del nordest hanno seguito il corso ufficiali; solo stasera è previsto l'arrivo all'Aquila del terzo gruppo, partito da Portogruaro assieme al coro della città del Lemene: la formazione canora portogruarese, dopo essersi esibita ieri a Tagliacozzo, sarà protagonista della serata di sabato all'Aquila, dove tornerà ad eseguire il suo storico repertorio. Domenica, per la chiusura della tre giorni dedicata agli alpini, saranno quindi più di centocinquanta i veterani veneziani; l'Adunata nazionale si concluderà con una lunghissima parata che vedrà il passaggio di testimone tra il reparto abruzzese e i commilitoni di Asti, che avranno il compito di ospitare il prossimo ritrovo annuale: in mezzo agli oltre 300mila partecipanti previsti ci saranno anche le promesse e le fatiche dei volontari veneziani.

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