L'appello: "Incontriamo a Venezia chi marcia per la dignità e la speranza"
Professionisti, scrittori, intellettuali, docenti e gente comune: "Dobbiamo ascoltare il grido che arriva da Cona. In gioco il futuro del nostro Paese"

VENEZIA. Un appello perché le domande dei profughi siano ascoltate e meditate dai veneziani, in nome della millenaria storia di accoglienza della Serenissima ma soprattutto in nome del futuro che aspetta la nostra società.
Lo lancia un gruppo di docenti, professionisti e intellettuali che hanno firmato l’appello “Incontriamo a Venezia chi marcia per la dignità e la speranza”.
«Da ieri mattina centinaia di richiedenti asilo, ospitati nel campo di Conetta di Cona, si sono messi in marcia», si legge nell’appello, «Denunciano, da mesi, le intollerabili condizioni di vita all’interno di quella struttura. Ne chiedono la chiusura. Chiedono che le persone che si trovano là siano accolte altrove più dignitosamente».
Il documento analizza le ragioni che hanno spinto degli esseri umani a lasciare i loro paesi, le loro famiglie, i loro affetti. «Il trattamento inumano qui subito da donne e uomini che sono in fuga da guerre, persecuzioni, cambiamenti climatici, fame e miseria, è lo specchio del fallimento di una politica che altrove mostra il volto dei respingimenti, degli accordi in Libia, delle torture e del mercato degli schiavi, della chiusura delle frontiere e della mancata ricollocazione nei diversi Paesi dell’Unione Europea».
Ma gli effetti sulla società italiana, sul clima di chiusura, di paura alimentata a fini elettorali vanno analizzati, studiati e combattuti. «La protesta dei richiedenti asilo provenienti da Cona è un grido che richiama alla necessità di una diversa politica, in Italia e in Europa, dell’asilo e delle migrazioni: una politica che dovrebbe essere fondata sull’apertura di corridoi umanitari, su un’accoglienza diffusa e degna, sul riconoscimento dei diritti fondamentali di tutte e tutti, su una reale solidarietà che parta dalle città e coinvolga tutti i Paesi europei».
Poi l’invito a tutti i veneziani, con l’avvio di alcuni hashtag di impegno #MarchofDignity #MarchofHope #RefugeesWelcome : «Nelle prossime ore i richiedenti asilo di Cona raggiungeranno Venezia per chiedere di essere ascoltati dal Governo. Uniamoci a loro. La nostra città ha una lunga e solida tradizione di accoglienza. Prepariamoci ad accoglierli, a ospitarli, a sostenerli in ogni forma possibile. Non possiamo lasciarli soli. Anche perché la loro battaglia è quella di tutte e tutti per la conquista di nuovi e più ampi diritti di cittadinanza. Nel ricordo di Sandrine e di Salif Traorè, marciamo anche noi per la dignità e la speranza».
All’appello hanno già aderito Andrea Segre, Giulia Albanese, Shaul Bassi, Marta Battistella, Gianfranco Bettin, Marco Borghi, Don Nandino Capovilla, Simon Levis Sullam, Giulio Marcon, Barbara Del Mercato, Michele Mognato, Maria Fiano, Serena Forlati, Giovanni Andrea Martini, Anna Messinis, Francesco Miazzi, Mattia Orlando, Francesco Penzo, Antonella Picchio, Mara Rumiz, Pierpaolo Scelsi, Gianluca Trabucco e Michela Zanon.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video