L’appello dopo il furto a Venezia. «Aiutatemi, nello zaino c’era tutta la mia vita di studio»

La piaga dei borseggiatori scatenati in stazione, dove il 29enne ricercatore universitario è stato derubato della borsa. «Dentro c’era il computer e l’hard disk con due anni di ricerca per la mia tesi di ricerca»
Vera Mantengoli
Giovanni Vinciguerra e controlli alla stazione di Venezia Santa Lucia
Giovanni Vinciguerra e controlli alla stazione di Venezia Santa Lucia

VENEZIA. Giovanni Vinciguerra è disperato. Nello zaino che gli hanno rubato lunedì in stazione c’è tutta la sua vita e due anni di lavoro di ricerca.

«So che a Venezia c’è la Control Room che potrebbe identificare chi lo ha preso e supplico tutta la città di aiutarmi, perché in quello zaino c’è l’hard disk con tutto il mio lavoro», chiede alle istituzioni e ai cittadini, ancora scioccato da quanto accaduto. Vinciguerra è uno studioso di 29 anni di Linguistica residente a Monopoli, in provincia di Bari.

Per tenersi aggiornato nella sua materia, aveva messo da parte dei soldi per frequentare la Scuola estiva di Glottologia e linguistica a Lignano Sabbiadoro.

«Volevo visitare Venezia e ho fatto tappa in città lunedì mattina», racconta, ancora in ansia dall’angoscia di aver perso i suoi studi, il materiale per la tesi di dottorato, la bibliografia, le registrazioni e le centinaia di foto personali, «avevo una valigia e uno zaino contenente il computer e l’hard disk» prosegue il ragazzo.

«Nei prossimi mesi inizierò la stesura della tesi e in questi due anni ho studiato molto per accumulare tutti i materiali che mi permetteranno di presentare alla commissione di dottorato i risultati della mia ricerca, ma tutto quello che ho fatto è nell’hard disk che avevo portato per lavorare nel tragitto in treno».

Quella mattina appena arrivato Vinciguerra va al bar della stazione e si siede sui tavolini che danno sui binari. «Avevo il ginocchio che toccava la valigia e ho appoggiato lo zaino sopra», ricorda il giovane ricercatore, «tempo un minuto e lo zaino era sparito, in un lampo. Sono andato subito a dirlo ai gestori del bar che mi hanno detto di rivolgermi alla Polizia Ferroviaria e ho sporto denuncia, ma sono disperato e chiedo alla città di aiutarmi».

Vinciguerra è rimasto sotto shock a girare per Venezia, cercando il suo zaino. «Chiedo a chi me lo ha sottratto di farmi riavere almeno l’hard disk dove ho tutte le ricerche svolte, le registrazioni e un fascicolo cartaceo contenente della documentazione importante».

Ora Vinciguerra è andato a Lignano Sabbiadoro per frequentare la Scuola, ma come può recuperare due anni di lavoro da sottoporre alla commissione del dottorato?

«Come si possono recuperare due anni di lavoro intenso? Me lo chiedo in ogni istante da lunedì, da quando sono caduto in uno stato di sconforto e frustrazione, che a tratti mi fa mancare il respiro».

Il furto porta in primo piano il problema dei borseggiatori, sollevato più volte dai Cittadini non distratti. Nei punti dove ci sono più turisti, in particolare in stazione e a Rialto, i ladri setacciano ogni luogo per cercare le loro vittime. Fulminei, si avventano su borse o zaini e in un battibaleno svaniscono.

«Ho provato a cercarli subito dopo, a vedere se c’era il mio zaino da qualche parte, ma nulla e sono sempre più in ansia. Questo furto ha distrutto quanto fatto, ma anche il mio futuro. Aiutatemi». 

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