L'appello disperato: "Da due anni senza riscaldamento"

La madre dell'inquilina si è rivolta all'Adico: "Situazione drammatica, servono 4mila euro per il riallaccio"
MESTRE. Da circa due anni è senza riscaldamento. E, quel che è peggio, sembra che da questa situazione sia difficilissimo uscire. M.D.S., 29 anni, è una ragazza disoccupata e con problemi di salute che la portano a trascurare la propria vita e le attività quotidiane. Da una sua morosità con l’Enel è scaturita questa situazione che la madre e la famiglia hanno cercato di risolvere in ogni modo, senza successo. Ora la mamma della ragazza si è rivolta all’Adico in cerca di una soluzione rapida, dato che la 29enne può scaldarsi solo con la stufetta elettrica e naturalmente non dispone neppure di acqua calda.
 
Ma qual è il problema? “Come ci ha riferito la madre della ragazza", spiega Carlo Garofolini, presidente dell’associazione, "due anni fa, in seguito alla morosità di circa mille euro poi sanata dalla famiglia, i tecnici sono andati a casa della 29enne per mettere i sigilli al contatore ma non sono riusciti a entrare in casa. Così hanno tranciato la colonnina del gas ma per farlo hanno dovuto rompere la pavimentazione esterna all’abitazione. Risultato? I lavori per sistemare la situazione costano, secondo un primo preventivo, 4 mila euro. Soldi che la famiglia, già indebitatasi per la ragazza, non può assolutamente sborsare, almeno in una soluzione”.
 
Adico ha così contattato i responsabili di Italgas che si sono dimostrati da subito molto disponibili. Ma, a quanto pare, non è per nulla facile risolvere il problema anche perché pure Italgas ed Enel non sono riusciti a indicare come muoversi. “Tramite la nostra associazione", conclude Garofolini, "lanciamo un appello affinchè si risolva il prima possibile la situazione, visto anche le temperature di queste ultime settimane. Chiediamo dunque all’azienda che dovrebbe compiere i lavori per riaprire il gas di formulare un preventivo più basso, visto che quello finora proposto pare esagerato, e di concedere una dilazione del pagamento, perché allo stato attuale per la famiglia quella spesa non è affrontabile”.

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