L'appello di Jesolo:"Meno traffico e meno cemento"
JESOLO. Più attenzioni per Jesolo Paese e gli jesolani. Potrebbe essere questo lo slogan da coniare dopo la mattinata trascorsa dal camper della
Nuova
in piazza I Maggio. «Chi ci governa _ hanno sottolineato in molti _ dovrebbe ricordarsi che qui non c'è solo Jesolo Lido».
E giù a sciorinare a mitraglietta una serie di cose che non vanno e che fanno arrabbiare chi a Jesolo ci abita, ci lavora, e spesso ci è anche nato: il traffico d'ingresso, il verde che manca, i parcheggi in larga parte a pagamento, le troppe costruzioni con migliaia di metri cubi di cemento riversati su Jesolo.
Gianfranco Campardo
se la prende con il traffico d'accesso al litorale da Caposile ed Eraclea, ma lancia anche un'idea per cercare di risolvere le lunghe code. "Perché non vengono organizzati due grandi parcheggi scambiatori prima dell'imbuto in città _ suggerisce _ per permettere ai pendolari giornalieri di lasciare l'auto per poi prendere la navetta? Ogni tanto qualcuno ne parla, ma nessuno approfondisce il progetto. Per me potrebbe funzionare, il problema è che manca la viabilità". Un immobilismo che Campardo spiega così: "Meno auto, meno soldi per i parcheggi privati del centro, e quindi nessuno fa niente".
Per
Maria Grazia Vio
ormai a Jesolo "non si fa che costruire cemento. E' da anni che si va avanti così e il nodo principale è che manca l'equilibrio. A nuove costruzioni non corrispondono nuovi parchi o spazi verdi. Si parla da anni di fare un grande parco, una specie di Central Park, ma che fine ha fatto?" E poi, a Jesolo Paese, c'è il problema dei parcheggi: "Di gratuiti ce n'è davvero pochissimi".
E' totalmente d'accordo
Cristina Soncin
. "Il punto è _ sottolinea _ che manca un approccio ambientalista, si pensa solo a costruire, senza prevedere neppure un alberello". Poco verde e anche poca cultura. "I programmi culturali _ confessa _ sono piuttosto scarsi". Problemi che, dicono in molti, stanno piano piano spegnendo Jesolo Paese perché i fari del Comune sono puntati tutti sul Lido. In tanti parlano di isolamento e viabilità in tilt.
"Siamo al collasso _ dice
Ivano Brugnerotto
, funzionario della Confartigianato _ la viabilità in entrata a Jesolo è un disastro e non certo da oggi. Parlare di Tav, tracciato basso o alto, non ha senso. Pensiamo invece ad una metropolitana di superficie leggera, con stazioni di riferimento a San Donà e Portogruaro e collegamenti a pettine alle spiagge, veloci, non inquinanti e davvero utili alla comunità e al turismo".
Giuseppe Priviero
, commerciante, pensa al futuro del centro storico dimenticato. "Ormai solo in piazza I Maggio abitano tre famiglie _ spiega _ di numero, non tanto per dire. Sono solo tre. Il centro si risveglia praticamente soltanto di venerdì, nel giorno del mercato, altrimenti sta progressivamente decadendo. Quanto al lido, il commercio inizia davvero a temere una grande crisi. Presto sorgerà l'ennesimo parco commerciale, presso l'area Capannine-Cattel. Un centro meraviglioso che darà però il colpo di grazia al commercio del lido e di via Bafile".
Infine la londinese
Hellen Taylor
, da 20 anni a Jesolo, mamma preoccupata per i bambini e gli anziani. "In piazza I Maggio _ rileva Hellen alla
Nuova
_ è pieno di scalini dove è facile inciampare da un momento all'altro".
Questo vale per i piccoli, ma anche per le persone anziane che camminano a fatica. "E che dire _ si chiede l'inglese, ormai jesolana d'adozione _ delle fontane? I bambini vi possono salire e tuffarsi dentro con grande pericolo".
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