L’appello di Folador: «Perché mi separate da mia moglie? Voglio morire accanto a lei dopo una vita insieme»
MUSILE. Ricoverato in una casa di riposo a Cinto Caomaggiore e poi all’ospedale di Portogruaro, l’89enne Sergio Folador chiede di poter essere trasferito accanto alla moglie Giuseppina, anche lei malata e ricoverata in casa di cura a San Donà. Nei giorni scorsi l’anziano è stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Portogruaro perché non mangiava più.
«Voglio stare vicino a mia moglie», ha detto ai familiari, «non so quanto mi resti da vivere, ma almeno sarò accanto a lei ed è la cosa più importante».
La famiglia, con il figlio Lanfranco, ha diffidato l’Usl del Veneto orientale rivolgendosi all’avvocato Luca Pavanetto perché sia trasferito in una struttura sanitaria idonea vista l’età e la necessità di riabilitazione.
Dopo una grave frattura Folador, noto per essere presidente dei finanzieri d’Italia (Anfi) e ultimo partigiano vivente nel basso Piave, era stato ricoverato all’ospedale di San Donà e poi trasferito nella casa di riposo di Cinto per la degenza piuttosto lunga. Ma le sue condizioni sono peggiorate, ha iniziato a non mangiare più e così è stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Portogruaro in questi giorni, vista la condizione critica.
«Ha necessità di una costante riabilitazione specifica per il suo problema di salute», spiega l’avvocato Pavanetto, «e per questo vorrebbe una struttura sanitaria adeguata, come appunto la casa di cura Rizzola a San Donà, dove verrebbe seguito con un preciso programma di riabilitazione e oltretutto si unirebbe alla moglie, anche lei ricoverata. Il cavalier Folador ha un’età avanzata e paura di morire lontano dalla moglie».
«Le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate in questi giorni», aggiunge il legale, «e così è stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Portogruaro prima che morisse di inedia. La nostra richiesta è che, una volta ripreso, possa essere condotto alla casa di cura sandonatese per stare vicino alla moglie e riprendersi lentamente potendo contare sulla professionalità e competenza del personale, alla luce delle sue condizioni, e soprattutto per la vicinanza alla moglie Giuseppina. Vista l’estate e in queste condizioni di salute precarie, la vicinanza alla donna che gli è sempre stata accanto è fondamentale».
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