L’Anci scrive al governo «Conteggi da rivedere»

Documento inviato al sottosegretario Baretta: il presidente Pavanello chiede di utilizzare gli avanzi di amministrazione senza incidere sul Patto di stabilità
AGOSTINI TREVISO consiglio generale cisl all'hotel m. consiglio, in foto franco lorenzon e pierpaolo baretta
AGOSTINI TREVISO consiglio generale cisl all'hotel m. consiglio, in foto franco lorenzon e pierpaolo baretta

Documento dell’Anci Veneto inviato sia all’associazione nazionale dei Comuni che al sottosegretario Pier Paolo Baretta, con una richiesta precisa: rivedere subito la distribuzione della manovra finanziaria 2015 sui Comuni per la ridefinizione degli obiettivi del Patto di stabilità.

L’Anci Veneto ieri ha riunito l’ufficio di presidenza con la consulta finanze per elaborare un documento che chiede all’Anci nazionale e al governo Renzi di rivedere i conteggi che rischiano di paralizzare tanti Comuni, Venezia compresa. «La legge di stabilità del 2015 ha finalmente dato un’apertura concreta rispetto agli obiettivi del patto di stabilità, migliorando la possibilità di spesa per i Comuni. Tuttavia una successiva intesa in conferenza Stato-città ha delineato una metodologia di applicazione dei nuovi obiettivi di patto che stanno sostanzialmente vanificando le opportunità riportate nella legge di stabilità proposta dal Governo Renzi», dice l’Anci Veneto. «Il metodo prescelto per il calcolo dell’obiettivo del patto di stabilità interno per l’anno 2015 evidenzia un livello di complessità che rende l’intero sistema difficilmente comprensibile, poco chiaro e per nulla coerente con la reale capacità di spesa di investimenti di ciascun Ente in relazione alle proprie giacenze di cassa».

In Veneto molti Comuni hanno grandi avanzi di amministrazione e alti livelli di giacenze di cassa non utilizzabili per i limiti del patto. L’Anci Veneto, presieduto dalla sindaca di Mirano, Maria Rosa Pavanello, quindi chiede di «poter utilizzare l'avanzo di amministrazione non vincolato per spese di investimento senza che questo incida sul patto di stabilità». Spiega la Pavanello: «Pensiamo alle scuole da manutentare, agli interventi sul dissesto idrogeologico e alla salvaguardia idraulica». E poi si chiede di togliere, per aiutare i Comuni virtuosi, «il criterio di distribuzione del 40% della manovra sulla base della capacità di riscossione delle entrate proprie, sostituendolo con il criterio dei fabbisogni standard».

Altra richiesta, l’estensione al 2015 del bonus premio del 2014 per gli enti sperimentatori della nuova contabilità pubblica poiché gli stessi risultano particolarmente penalizzati dai criteri «applicati nell’anno 2015, ovvero rilevano un obiettivo peggiorativo quando tutti gli altri rilevano, al contrario, dei miglioramenti». Secondo l’Anci Veneto le «stime proposte dal Ministero non sono congruenti con i dati dei bilanci che in queste settimane i Comuni stanno redigendo che denotano invece un grave peggioramento degli obiettivi di patto». E per evitare la paralisi serve un metro più congruo, ovvero i costi standard. (m.ch.)

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