L’amministratrice delegata racconta «Negozio unico, con le paratie per l’acqua alta»

«Questo negozio ha più di tutti gli altri l’atmosfera e l’impronta di quello sulla Quinta strada di New York: nelle spighe di grano dei decori Deco, nelle magnolie in fiore alle pareti, nei colori dei velluti....certo di unico al mondo ha che qui abbiamo dovuto installare le paratie per l’acqua alta».
Raffaella Banchero - vicepresidente europeo di Tiffany e amministratore delegato per l’Italia - è la padrona di casa: allarga le braccia quando le si dice che neppure il Mose metterà al sicuro i magnifici marmi del pavimento della nuova gioielleria in calle Vallaresso dall’acqua alta, che qui arriva a 95 centimetri: «Speriamo bene», sorride e per sdrammatizzare dispensa consigli: «Se mettete un diamante nell’acqua (del rubinetto, ndr) vedrete sprizzare un caleidoscopio di colori che abbaglia. Un diamante sintetico non darà mai la stessa emozione».
Proprio di fronte ai brillanti in vetrina da Tiffany ha spostato i suoi un altro marchio mondiale dei gioielli come Bulgari, poco lontano Hermès e Dior. «Non ci fa paura la concorrenza, anzi», racconta ancora Banchero, «il bello è che non abbiamo sfrattato nessuno - abbiamo preso il posto di una banca che aveva chiuso - ma abbiamo aggiunto un'offerta: volevano aprire da anni a venezia, ma ci siamo decisi solo quando abbiamo trovato un posto che sentiamo come “casa", per altro vicino ad un monumento storico come l’Harry’s bar: cosa volere di più? Siamo stati accolti da un calore strepitoso dai locali che non ci aspettavamo, ma che ci conferma nel nostro obiettivo: Venezia è certamente una città internazionale, dove i turisti arrivano da tutto il mondo, ma il mercato italiano è quello dove ci vogliamo espandere maggiormente».
Il polo del lusso è una parte importante dell’offerta commerciale a Venezia: ma è certamente solo una parte elitaria, stretta dentro l’area marciana dove pure spuntano negozi di chincaglierie che già invadono il resto del centro storico.
«Io sono genovese, conosco bene questa doppia anima delle città, ma Venezia ha comunque e sempre un’essenza elegante e - rispetto ad un anno fa - ho visto che alcuni negozi di piccoli oggetti hanno chiuso e si è creata più pulizia. È un buon segnale per tutti».(r.d.r.)
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