«L’Algarotti è penalizzato Vogliamo tre aule in più»

«In provincia di Venezia negli ultimi cinque anni il piano di razionalizzazione degli spazi scolastici è rimasto ingessato e ciò si sta ripercuotendo pesantemente anche contro l’Algarotti». Non ha...
Venezia, 20.10.2006.- Cannaregio Inaugurato dalla Provincia, Dopo l'accurato restauro, il Palazzo Testa, sede dell'Algarotti e Feremi.-Nella foto: l'esterno del palazzo Interpress/Agostini -
Venezia, 20.10.2006.- Cannaregio Inaugurato dalla Provincia, Dopo l'accurato restauro, il Palazzo Testa, sede dell'Algarotti e Feremi.-Nella foto: l'esterno del palazzo Interpress/Agostini -

«In provincia di Venezia negli ultimi cinque anni il piano di razionalizzazione degli spazi scolastici è rimasto ingessato e ciò si sta ripercuotendo pesantemente anche contro l’Algarotti». Non ha peli sulla lingua Marina Perini, dirigente scolastica degli istituti Algarotti e Sarpi, nei confronti delle dichiarazioni dell’assessore provinciale alla pubblica istruzione, Claudio Tessari: «Se si guarda ai 52 anni di storia dell’Algarotti», spiega la preside, «si nota subito come questa scuola abbia costituito negli anni un importante polo di attrazione e di riferimento. Ragazzi che scelgono un percorso di studi nel settore economico del turismo: i numeri d’iscritti sono sempre stati rilevanti. Non c’è da stupirsi, quindi, delle attuali domande d’iscrizione per le quali anche quest’anno il consiglio d’istituto è stato costretto a “tagliare” purtroppo 130 ragazzi».

È da tre anni che la dirigente dell’Algarotti si scontra con la Provincia per avere maggiori spazi. Del resto i numeri parlano chiaro: con 1.350 alunni, di cui 160 al Sarpi, l’Algarotti è l’istituto superiore di Venezia con il maggior numero d’iscritti: «Ci troviamo a convivere con il Fermi a Palazzo Testa», chiosa Perini, «e la storica sede del Sarpi è condivisa con il Benedetti-Tommaseo. Tessari, però, sbaglia a sostenere che l’Algarotti ha già formato, come l’anno scorso, due prime in più. È vero, invece, che, per il quarto anno consecutivo, il nostro istituto ha formato 12 prime, rimanendo, quindi, congelato nel numero d’iscritti. Ci rendiamo conto che non c’è la capienza per altre cinque prime, ma riteniamo di non poter scendere sotto le 12, senza danneggiare tutto l’impianto organico della scuola».

Perini interviene anche sulle presunte aule libere al Fermi, precisando che non c’è stato alcuna decisione a tavolino con il suo collega Bruno Di Francia: «A quanto ci risulta al Fermi ci sono cinque locali adibiti a laboratorio, uno di 100 metri quadrati, per dieci classi. Ciononostante gli studenti del Fermi si spostano anche all’ex Sanudo per attività di laboratorio. Qualcosa non torna: qual è il corretto rapporto classi-studenti-laboratori? E davvero tutti i laboratori vengono utilizzati per l’indispensabile attività didattica? Tralasciando, poi, che la Provincia fa finta di non vedere che i ragazzi del Fermi scendono dalle scale antincendio, cosa proibita dalle normative di sicurezza. L’assessore Tessari, che sull’Algarotti ha avuto sempre avuto un atteggiamento di chiusura, dovrebbe dire qualcosa sul palazzo, sede del Sanudo, scuola andata a esaurimento, i cui contenitori, però, non sono però mai stati presi in considerazione per risolvere i problemi dell’edilizia scolastica».

La richiesta finale della dirigente è precisa: «Nessuno pretende che l’ente pubblico favorisca una scuola per un’altra, ma mi basterebbe che la Provincia ci concedesse almeno tre aule al pian terreno di Santa Giustina, lasciate libere dal Barbarigo, che si trasferirà a Mestre. Questo è il nostro obiettivo minimo visto che, due anni fa, il terzo piano del Sarpi è stato assegnato d’imperio da Tessari, contro il nostro parere, all’istituto Tommaseo».

Davide Vatrella

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