L’Aja: «Per gli alberghi un danno d’immagine»
JESOLO. «Il dato inconfutabile è che dai prelievi effettuati in albergo nessuno dei cibi somministrati presentava dei problemi». Il presidente dell'Aja, Associazione jesolana albergatori, Massimiliano Schiavon, è intervenuto nuovamente sulla questione Hotel Colombo dopo la sospetta intossicazione dei 167 studenti del liceo di Maglie, in provincia di Lecce.
Ora anche l'Aja attende gli altri esiti di laboratorio, gli esami biologici, per sapere cosa ha causato la tossinfezione e cosa abbiano potuto ingerire e dove. La partita resta aperta, ma intanto il primo risultato è a favore dell'albergo e della famiglia Menazza, assistita dal legale di fiducia Giacomo Vallese.
«Come già capitato in passato», dice Schiavon, «anche in questo caso rilevo come il nome di Jesolo sia stato indebitamente associato a un grave problema di sicurezza alimentare. I processi mediatici che subiamo ancor prima di avere i risultati delle analisi sono inaccettabili. Jesolo è una località sicura, e le analisi dell’Asl lo dimostrano. Mi domando: chi tutela la nostra immagine? E come una località come Jesolo, e in particolare la categoria degli albergatori, che ospita milioni di turisti ogni anno, verranno risarciti di questa pubblicità negativa?».
In questi giorni anche il sindaco, Valerio Zoggia, ha voluto ribadire l'assoluta solidarietà e fiducia nella famiglia Menazza che gestisce l'hotel, evidenziando l'esperienza maturata in tanti anni e la professionalità nella gestione delle strutture ricettive. (g.ca.)
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