Lagunare scomparso a Mestre: è a Rio de Janeiro

Avrebbe dovuto far rientro in caserma a Mestre alle 17 di domenica ma quello stesso giorno ha acquistato un biglietto per il Brasile dall'aeroporto di Venezia

MESTRE. Svolta nelle indagini sulla scomparsa di Walter Nisticò, soldato di 23 anni di Catanzaro: avrebbe dovuto presentarsi in caserma entro le 17 di domenica scorsa alla caserma Matter, dove ha sede il Reggimento Lagunari Serenissima. L'uomo si troverebbe in Brasile. Di certo c'è che ha preso il volo Ryanair delle 14.25 da Lamezia Terme ed è arrivato a Treviso. Da qui ha preso il bus verso Mestre. Una volta arrivato qui, però, ha acquistato un biglietto aereo per il Brasile.

I carabinieri avevano subito avviato le ricerche. Walter, racconta il padre, si era arruolato lo scorso anno con la speranza di poter far parte della Brigata paracadutisti Folgore di Pisa. Non era riuscito però a superare una delle prove di marcia di 20 chilometri a cui vengono sottoposti i futuri parà. A quel punto era stato destinato al Reggimento Lagunari di Mestre. Qui era arrivato venti giorni fa. Il fatto di non essere stato ammesso tra i paracadutisti lo aveva reo triste.

Domenica rientrava al reggimento dopo un periodo di convalescenza. Il padre lo ha accompagnato all’aeroporto di Lamezia Terme. All’arrivo a Treviso è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza mentre si avviava al pullman diretto a Mestre.  Il genitore lo ha sentito al telefono nel tardo pomeriggio di domenica quando il ragazzo gli ha spiegato di essere in un centro commerciale con degli amici. Poi più nulla.

Le indagini svolte dai carabinieri hanno dimostrato che a suo nome è stato emesso un biglietto da Venezia per Rio de Janeiro e che Walter Nisticò si è effettivamente imbarcato su quel volo diretto nella megalopoli brasiliana.

Ora, quindi, il lagunare si troverebbe sulle spiagge carioca a godersi il sole. Ma la sua vacanza improvvisa potrebbe avere conseguenza anche molto gravi. Se infatti fino a 48 ore dall'ora di scadenza del suo permesso si parla di "mancato rientro", superata questa soglia per legge si passa nel ben più grave reato di "diserzione".

I carabinieri hanno già contattato le autorità consolari italiane in Brasile nel caso il lagunare abbia fatto un "colpo di testa" e ora si trovi in difficoltà.

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