Laguna del Mort sporcizia e degrado nel sito Unesco
L’amara sorpresa di due classi di quinta elementare in gita Le insegnanti: «Abbiamo trovato di tutto nella pineta»

ERACLEA. Doveva essere una gita in Pineta, in una zona protetta e patrimonio dell’Unesco. Ma per i bambini di una scuola elementare del litorale e le loro insegnanti si è trasformata in una giornata di tristezza e vergogna alla Laguna del Mort, l’area tra Jesolo lido ed Eraclea Mare che, sospesa tra spiaggia, laguna, pineta e campagna è diventata uno scarico di rifiuti di ogni genere. Era il 17 ottobre. Le classi quinte di una scuola primaria di Jesolo sono andate in visita guidata alla Laguna del Mort, così chiamata perché frutto di una delle deviazioni della Serenissima con un tronco morto del Piave. Un microcosmo ambientale davvero unico che purtroppo è diventato famoso più che altro per le sue frequentazioni.
«Le due guide esperte», spiegano le docenti, «loro malgrado ci hanno informato che il percorso lungo il quale avrebbero dovuto accompagnarci non era praticabile a causa di cumuli di rifiuti. E abbiamo trovato di tutto: bottiglie, carte, plastica e una grande quantità di profilattici che addobbavano addirittura gli alberi. Diciamo che l’incanto del luogo con la nebbia è stato infranto dai rifiuti. E pensare che è patrimonio dell’Unesco. C’è da sperare che dall’inciviltà di tante persone i ragazzi abbiano tratto un buon insegnamento e che le autorità competenti facciano qualcosa al più presto. Nonostante questo per i ragazzi è stata una interessantissima esperienza».
Per e guide e gli insegnanti è stato a dir poco imbarazzante spiegare i motivi di tanta sporcizia e inciviltà, soprattutto per la presenza di profilattici in grande quantità che qualcuno si era divertito a lanciare sugli alberi quasi fossero addobbi natalizi. La natura è stata violata in tutti i modi in questa laguna dimenticata. I naturisti, appassionati dell’abbronzatura integrale, hanno sempre denunciato il degrado e la diffusione di incontri sessuali consumati nella pineta. La spiaggia naturista non è decollata, ed è venuto a mancare un controllo costante e una tutela di questo patrimonio ambientale che l’Europa potrebbe invidiarci anche dal punto di vista turistico.
La spiaggia e il litorale sono sul territorio di Jesolo, mentre alle spalle è territorio di Eraclea. I due Comuni non hanno mai trovato una vera intesa su cosa fare di questa meravigliosa laguna lasciata andare a se stessa ed erosa dalle mareggiate. Il futuro sembra essere a Valle Ossi, esattamente dietro, dove in luogo del previsto porto turistico dovrebbe sorgere un villaggio-campeggio che potrebbe bonificare la zona, di cui però non sono state date più notizie.
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