«Laguna del Mort interdetta accesso solo con visite guidate»
ERACLEA. Incendio alla laguna del Mort, il Comune chiede adesso che l’area sia interdetta e diventi zona protetta. Troppi gli incendi divampati, o appiccati, nel corso degli anni. Potranno accedervi solo visite guidate, scolaresche, naturalisti e non naturisti. Lo annuncia l’assessore al Demanio, Stefano Stefanetto, alla luce delle prime indagini sul rogo di lunedì scorso. Passata la paura, continuano gli accertamenti sull’incendio di lunedì pomeriggio, certamente opera di un piromane o comunque di origine dolosa.
Non c’erano infatti fuochi e grigliate per il picnic del 25 aprile e anche le sterpaglie erano umide per la pioggia. Si teme dunque che qualcuno abbia voluto deliberatamente dar fuoco alle sterpaglie, poi bruciate per circa duemila metri quadrati. Un danno ingente alla vegetazione dell’oasi naturalistica, che si aggiunge agli altri metri quadrati finora andati in fiamme nel corso degli anni. L’assessore Stefanetto sta analizzando la situazione e già ha avuto contatti con Legambiente: «L’incendio è certamente di origine dolosa e adesso dovremo interdire necessariamente l’accesso all’intera area, permettendo solo visite guidate. È una zona protetta e deve restare tale. Uno o addirittura due incendi all’anno sono troppi e non possiamo più permetterlo. Non ci sono possibilità di lasciarla libera all’accesso di chiunque lo desideri. Che siano villeggianti della domenica, turisti o naturisti o chi altro, non possiamo distinguere. Basta una persona incivile o pericolosa per distruggere tutto. Rischiamo di perdere quest’oasi per sempre la prossima volta. Abbiamo esteso la proposta a Legambiente per intervenire presso la Regione e chiedere ufficialmente una zona protetta con servizio forestale che deve essere mantenuto attivo per un controllo costante. Per il resto», conclude, «le visite saranno consentite, ma solo guidate e autorizzate in una zona protetta».
La spiaggia davanti alla laguna del Mort, meta di appassionati del sole integrale, ma anche di villeggianti che amano le spiagge libere e selvagge capaci di suggestioni uniche, famiglie, o altri frequentatori che desiderano appartarsi, è territorio di Jesolo. La spiaggia dunque, salvo disposizioni diverse da parte di Jesolo, resterà accessibile, ma solo questa. Di fatto, però, si potrà raggiungere solo a nuoto o in barca, da Eraclea Mare o da Jesolo, e quindi molto più scomoda se non quasi impossibile da raggiungere. Un’idea che non dovrebbe dispiacere agli investitori di Valle Ossi, un fondo internazionale, che vorrebbero realizzare la famosa darsena con posti barca e appartamenti e finora rimasti alla finestra per motivi economici, ostacoli burocratici e inchieste varie.
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