Laguna ad alto rischio «Servono regole speciali»
VENEZIA. Sanzioni e controlli più efficaci. Norme speciali per la laguna, obbligo di targa e patente e un limite alla potenza dei motori. Un decalogo che da tempo le associazioni sottopongono al Comune egli enti che hanno competenze sulla laguna. Le tragedie dell’ultimo week-end, con la morte di tre persone, ripropongono l’emergenza. E il prefetto Zappalorto promette di convocare un tavolo tecnico a settembre.
A Ca’ Farsetti stanno preparando un corposo dossier con la documentazione degli ultimi anni. Ordinanze a centinaia, spesso inutili e contraddittorie. Richieste di pieni poteri e di controlli «interforze». La situazione è all’emergenza, e richiede provvedimenti di sistema. Traffico selvaggio, moto ondoso fuori controllo, molte zone della laguna a rischio. Lo stallo che dura da anni potrebbe adesso sbloccarsi. Il sindaco Brugnaro chiede i poteri dell’ex Magistrato alle Acque. Lo prevede una legge del 2015, ma il governo a quanto pare non ha intenzione di muoversi su quel fronte.
Più semplice il riavvio di una «Conferenza di servizi», con la partecipazione di tutti gli enti competenti sulla laguna. I comuni di Venezia, Chioggia e Cavallino, la Capitaneria di porto, il provveditorato alle Opere pubbliche, l’Enac, la Città metropolitana. I fronti sono due. Uno è quello normativo, con la possibilità di varare norme specifiche per la laguna. Qui motori superiori ai 100 cavalli non hanno senso, visto che i limiti di velocità sono al massimo di 20 chilometri l’’ora.
Barche come quella che ha investito e ucciso i due pescatori con a bordo propulsori da 150 cavalli possono raggiungere la velocità di 70 chilometri. Nuove regole anche per le patenti. Adesso chi guida un 9,9 di ultima generazione – che equivale a un 25 cavalli – può farlo senza patente e senza targa- La patente non serve nemmeno per guidare un 40 cavalli (equivalente a un 69).
Poi ci sono i controlli. Il sistema più semplice sarebbe quello reintrodurre il Gps – proposto proprio dal prefetto Zappalorto quando era commissario al Comune nel 2014 – e l’uso di telecamere. Insomma, sistemi di sorveglianza fissi che possano scoraggiare chi infrange le regole. Infine, maggiore severità per chi sgarra, pensando al fermo o alla confisca del mezzo com’era al tempo del commissario Paolo Costa. Un pacchetto di norme che adesso potrebbero finalmente essere varate.
«Ma quelle proposte noi le abbiamo fatte da tempo, e giacciono nei cassetti dell’amministrazione comunale», protesta la consigliera comunale del Movimento Cinquestelle Sara Visman, «perché non sono state accettate? Sono le stesse che oggi vengono riproposte dal prefetto e anche daqqualche consigliere fucsia. Ma i nostri emendamenti sono stati bocciati».
Per la consigliera di opposizione è necessario dunque dotare i natanti di «ausili tecnologici che ne permettano l’identificazione e la posizione, di abbassare la potenza dei motori che necessitano di patente, di classificare i canali definendo quali natanti possano navigare ma, soprattutto, effettuare i quasi inesistenti controlli sulle manipolazioni che aumentano la potenza dei motori». —
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