Lafayette e Harrods, sfida tutta straniera al Fontego di Rialto
VENEZIA. Si profila un testa a testa anglo-francese per la gestione commerciale del Fontego dei Tedeschi, che Edizione - la società immobiliare del gruppo Benetton proprietaria del cinquecentesco edificio - intende affidare entro la fine dell’anno, dopo il tramonto dell’ipotesi italiana della Rinascente. Resta sicuramente in lizza - come già anticipato dal nostro giornale - la catena parigina di grandi magazzini delle Galeries Lafayette ma insieme al gruppo francese si fa avanti con forza una candidatura anglosassone, che potrebbe essere quella dei grandi magazzini britannici del lusso Harrods, ma la situazione è fluida - come confermano anche dal gruppo di Ponzano - perché si attendono di valutare le offerte finali. Entro novembre, intanto, Benetton attende dal Comune le licenze commerciali per l’apertura del grande magazzino, mentre i lavori attualmente in corso - che riguardano in particolare la facciata - dovrebbero concludersi entro la fine del prossimo anno. Poi la palla passerà al nuovo gestore, che dovrà attuare la trasformazione del Fontego, che già ospitava le Poste Centrali di Rialto, in uno storea più piani. In Italia Harrods èattualmente presente unicamente a Porto Cervo, in Sardegna
Per quanto riguarda le Galeries Lafayette, rra l'altro il gruppo transalpino controllato dalla famiglia Moulin è stato tra i partner dell'edizione della Biennale Arti Visive, sostenendo in particolare il lavoro dell'artista francese Camille Henrot che si è poi aggiudicata il Leone d'Argento. Gli altri nomi che circolano - in questo caso, però, senza alcuna conferma - oltre a quello di Harrod's, che sembra ben piazzato, sono in seconbda battuta altre catene britanniche e americane, come Marks & Spencer, Macy's e Bloomingdale's.
Voci tutte da verificare ma che confermano un interesse internazionale per la gestione del Fontego dei Tedeschi, considerato un unicum per la sua storia e per la collocazione a un passo dal ponte di Rialto. I grandi gruppi stranieri si fanno avanti solo ora, per la radicata sfiducia nella burocrazia e nel sistema della giustizia italiano che ormai si nutre all'estero e per cui con grande difficoltà si investe nel nostro Paese. C'era pertanto un diffuso scetticismo sul fatto che la trasformazione del cinquecentesco edificio già sede delle Poste centrali di Rialto in grande magazzino, andasse effettivamente in porto. Quando invece questo è avvenuto, i gruppi stranieri si sono subito fatti avanti, fiutando l'affare, anche in termini di immagine e presentando condizioni economiche e offerta di marchi per la commercializzazione più allettanti per il gruppo Benetton di quelli offerti da La Rinascente, con cui non era comunque stato stipulato ancora nessun contratto. Sicuramente, con l'arrivo del gestore straniero, cambierà in parte l'identikit del nuovo Fontego, anche se ci sarà comunque, ad esempio, una parte riservata al cibo, come aveva proposto La Rinascente.
Il progetto della Rinascente per il Fontego dei Tedeschi prevedeva l'uso della corte come un campiello per bar e ristorazione diffusa sino a tarda ora, ospitando qui anche concerti o altri eventi. Il primo piano è previsto il reparto cosmetici e accessori per donna. Al secondo la collezione uomo. Al terzo la collezione donna. All'ultimo piano sotto il lucernario, previsto anche uno spazio dedicato all'artigianato veneziano. La previsione della Rinascente era di almeno sei milioni di frequentatori all'anno per il nuovo grande magazzino per renderlo economicamente sostenibile, con un investimento di circa 18 milioni di euro.
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