Ladro goloso incastrato dal Dna
VIGONOVO. Una mela potrà anche togliere il medico di torno, ma quanti guai! Lo sa bene un albanese di 28 anni, “tradito” dal morso a una mela trovata nel cesto della frutta della casa che stava svaligiando.
L’uomo, in Italia senza fissa dimora, nel marzo 2011 commise due furti, apparentemente perfetti, in altrettante abitazioni del centro di Vigonovo: in uno di questi il ladro si introdusse in casa senza farsi notare, arraffando monili in oro e altri valori per un ammontare di circa 800 euro, dandosi poi alla fuga e facendo perdere le proprie tracce.
Quasi del tutto. Perché in realtà, tra un cassetto aperto e un portagioie vuotato, al ladro goloso capitò tra le mani una bella mela, che l’uomo addentò senza troppo pensarci su. Uno spuntino nel pieno del suo lavoro, forse anche per stemperare la tensione. Impeccabile nel non lasciare tracce, avendo cura di maneggiare la refurtiva con i guanti, ma altrettanto sbadato nel lasciare la traccia più evidente: la saliva nel torsolo della mela. Per giunta “dimenticato” sul tavolo, come un dilettante allo sbaraglio.
Come lasciare un biglietto con tutti i dati del proprio Dna. A questo punto è stato un gioco da ragazzi per i carabinieri arrivare a lui. Durante i rilievi eseguiti all’indomani del furto, infatti, i militari di Vigonovo hanno scoperto il pomo mangiucchiato, repertandolo e affidandolo al Reparto investigazioni scientifiche, che è riuscito a risalire all’autore del gesto, ora denunciato. Ci sono voluti più di due anni di indagini, ma alla fine il reperto ha dato, è proprio il caso di dirlo, i suoi frutti. Analizzati i resti della mela i Ris di Parma sono riusciti a estrapolare il codice genetico dell’addentatore, comparandolo con quello del ventottenne pluripregiudicato e quindi già inserito nella banca dati delle forze dell’ordine. A questo punto è stato sufficiente rintracciarlo e deferirlo con l’accusa di furto in abitazione continuato. (f.d.g.)
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