Ladri saccheggiano la sede degli studenti
Una stampante, il computer, la cassa usata per le manifestazioni. «Tutto quello che avevamo raccolto negli ultimi anni per la nostra attività», spiega Cristina Manzone. La scorsa notte la sede della Rete degli studenti medi di Venezia e dell’Unione degli universitari (Udu) di campo Saffa è stata visitata da qualcuno che se ne è scappato con un bottino di poche migliaia di euro, ma prezioso per l’attività degli studenti.
Legittimo chiedersi, come hanno fatto in molti: è opera di ladruncoli o di qualcuno che ce l’ha con le due associazioni studentesche? «Difficile da dire», aggiunge Cristina, «in passato qualcuno ha danneggiato la porta d’ingresso, abbiamo trovato adesivi o scritte di altri gruppi, ma questa volta si tratta proprio di un furto». Solo lambita la vicina sede del circolo degli scacchi, dove è solo stata rotta una finestra, ma la porta non è stata violata. Ad accorgersi del furto è stato un ragazzo che, tornando a casa, poco dopo le 18, si è accorto che la sede di campo Saffa era stata danneggiata. E all’interno la stanza era stata messa a soqquadro. «Questa sede per noi è una struttura fondamentale, un luogo di ritrovo, uno spazio di aggregazione, un punto di riferimento e un luogo utile dove conservare i nostri materiali. Ci chiediamo chi possa essere stato», dice Federica Volo, degli studenti medi.
«Questa azione causerà ovviamente vari disagi alle nostre associazioni: dal furto di oggetti per noi importanti, come ad esempio il computer con il quale lavoriamo, ai danni recati alla porta di ingresso. Siamo molto colpiti da quanto avvenuto. Ci siamo sempre proposti di offrire un punto di riferimento, uno spazio di libero dialogo e confronto. Siamo studenti che cercano, attraverso i propri mezzi, di dare un contributo per ravvivare Campo Saffa, una zona oserei dire quasi marginale di Venezia», aggiunge Cristina Manzone dell’Udu, «abbiamo sempre organizzato assemblee ed eventi anche aperti alla cittadinanza (l’ultimo il 7 ottobre) e la sede in questione è uno dei mezzi principali perché ci permette di avere un ritrovo fisso in cui lavorare serenamente, senza disturbare i residenti. Speriamo di poter venire a capo di questa faccenda e di superarla il prima possibile. Continueremo ad esserci e a impegnarci. Agli studenti è arrivata la solidarietà di Monica Sambo, consigliere comunale del Pd: «Quanto accaduto è un atto vergognoso e vile verso una rappresentanza impegnata in prima linea per i diritti degli studenti. Speriamo che questo atto non sia legato al loro impegno, ma sono certa che quanto successo non farà arretrare di un passo la loro determinazione. Piena solidarietà».
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