Ladri rubano in casa Veneziano, risparmiati i ricordi di Vincenzo

Entrano domenica nella cameretta del ventunenne morto il 4 dicembre in un incidente stradale. Pc, telefonino e oggetti d’oro ignorati, il padre ringrazia: «Faremo denuncia, ma è stato un bel gesto»

MESTRE. I ladri si introducono a casa della famiglia Veneziano, rubano i gioielli ma non toccano l’oro e gli oggetti preziosi di Vincenzo. È accaduto domenica pomeriggio, nell’abitazione di via Mattei dove risiedeva il giovane di soli 21 anni deceduto in un incidente, venerdì 4 dicembre, all’incrocio tra via Martiri della Libertà e l’entrata del deposito Actv.

La famiglia del ragazzo, che sta cercando di andare avanti nonostante il dolore, domenica era a pranzo da amici. La cameretta di Vincenzo, però, è rimasta tale e quale: il Pc, lo smartphone che aveva con sé quella sera, sopra una mensola, gli oggetti d’oro che usava il giovane e ancora il grande poster realizzato dagli amici con tutta la su storia. I malviventi si sono introdotti dalla finestra della sua camera: con cacciaviti e mezzi del mestiere l’hanno forzata e sono entrati in casa.

Ma, rendendosi conto che quella era proprio la camera dove viveva il ragazzo deceduto, capendo che quel luogo era il centro della sua vita e dei suoi sogni, non hanno rubato nulla. Si sono diretti nella camera dei genitori, Mariangela e Aurelio, e hanno preso braccialetti, collane, anelli, orecchini, quello che potesse avere un valore. Tranne un braccialetto d’oro con il nome del figlio, lasciato là. «Quando sono tornato a casa, attorno alle 18.30», racconta Aurelio Veneziano, «ho subito capito che c’era qualche cosa che non andava, mi è bastato girare la chiave. Poi ho visto un mobiletto lasciato aperto, così sono rimasto all’entrata e ho chiamato la polizia, pensando fossero ancora dentro».

Entrando, il padre ha trovato la propria camera a soqquadro. «Dell’oro e dei gioielli ci interessa meno che meno, specialmente in questo momento», racconta, «ma la cameretta di Vincenzo era intatta, con il suo poster, le sue cose. Mi ero anche detto in questi giorni, chissà perché, che se entrava qualcuno si poteva portare via i suoi ricordi. Invece forse per scaramanzia, forse per rispetto, hanno lasciato tutto là, di Vincenzo neanche uno spillo».

Aggiunge: «Per noi, fermo restando quanto accaduto, è stato un bel gesto. Anzi, ringrazio i ladri per averci lasciato le cose di nostro figlio, compreso un braccialetto con il suo nome tra gli oggetti di valore di mia moglie». Attorno, sono parecchie le abitazioni che hanno ricevuto la “visita” dei ladri, specialmente di domenica sera. «Noi eravamo tra i pochi dove ancora non erano venuti».

Adesso la famiglia sporgerà denuncia. In questi giorni i genitori di Vincenzo sono stati invitati alle Poste, dove hanno visto i colleghi e visitato il luogo di lavoro del figlio, per sentirsi, ancora una volta, più vicini a lui.

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