Ladri in canonica a Carpenedo: forzata la cassaforte, soldi spariti
MESTRE. Furto nella canonica della chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, a Carpenedo: aperta la cassaforte e rubate le offerte. È successo nella notte tra giovedì e venerdì, probabilmente tra le 3 e le 4 del mattino. I malviventi, sicuramente organizzati da quanto si apprende dalle informazioni in possesso delle forze di polizia che stanno indagando sull’episodio, sono entrati dalla parte laterale della parrocchia di piazza Carpenedo, hanno aperto e forzato la porta e si sono introdotti nella canonica. Poi hanno staccato telefoni e isolato, per quanto possibile, la parte al piano terra. A quel punto si sono messi a cercare quello che volevano: non pc, telefonini o materiale sacro, bensì denaro. Hanno messo a soqquadro le stanze, finché non sono entrati nella segreteria, dove lavora la signora Vallì e dove c’è una cassaforte a muro. I ladri l’hanno forzata portando via il denaro: offerte di due funerali celebrati recentemente, le quote del pellegrinaggio in partenza per la Croazia, dei campi dei chierichetti che oggi andranno a Gosaldo, diverse migliaia di euro (almeno cinquemila), ancora da quantificare. Poi, forse messi in allarme da qualche rumore, sono scappati lasciando a terra il materiale e gli attrezzi usati per mettere a segno il colpo. Il parroco don Gianni Antoniazzi, che dorme nella parte più alta con le finestre aperte per il caldo, non ha sentito il rumore dei flessibili, perché evidentemente si confondeva con il rumore del traffico, sia pure notturno, in via San Donà e via Vallon.
«Alle cinque mi sono svegliato e ho sentito un forte odore di bruciato», spiega don Antoniazzi, direttore della Fondazione Carpinetum. «Mi sono così accorto della porta scassinata e della cassaforte della segreteria tagliata con il flessibile, dentro c'erano valori e soprattutto soldi: il denaro del campo chierichetti, alcune quote del pellegrinaggio in Croazia, le offerte di due funerali. I ladri avevano lasciato tutto il materiale usato per il furto, prolunghe, ciabatte multi prese». Sul posto la polizia, contattata dal parroco, e la Scientifica per i rilievi. Tra l’altro, sebbene non ci sia l’allarme antifurto, ci sono le telecamere, trovate senza alcun nastro all’interno. Insomma, chi ha agito, non si è improvvisato. «Sono venuti a colpo sicuro», commenta il parroco, «sapevano cosa fare e dove cercare: quando sono entrati hanno chiuso le porte, staccato gli alimentatori delle linee, hanno rovistato e cercato al piano terra, negli altri piani non hanno preso nulla: hanno trovato quello che volevano, aperto la cassaforte con un taglio netto e preciso, e se ne sono andati. Per quanto sembri strano, sono stati “quasi” rispettosi, sicuramente sapevano alcune cose molto bene».
Adesso la parrocchia deve fare i conti del denaro dei fedeli che è stato portato via, tra il dispiacere di tutti.
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