Ladri entrano al Gris e devastano gli uffici

MOGLIANO. Sono entrati da una finestra e hanno passato in rassegna, con metodo certosino, ogni angolo delle decine di stanze dislocate nei tre piani della villa, rovistando e mettendo tutto a...

MOGLIANO. Sono entrati da una finestra e hanno passato in rassegna, con metodo certosino, ogni angolo delle decine di stanze dislocate nei tre piani della villa, rovistando e mettendo tutto a soqquadro. Non hanno tralasciato alcun cassetto o armadio: alla fine, però, sono scappati solo con una busta di francobolli e una manciata di monete, ottenute svaligiando la macchina del caffè. Se il bottino, per ora, rimane magro, il furto e i danni vandalici messi a segno l’altra notte in villa Torni, sede direzionale dello storico istituto Gris, lascia un conto assai salato.

La banda, entrata in azione attorno alla mezzanotte di domenica, infatti, per concedersi la possibilità di visitare indisturbata l’intera villa seicentesca, cucine e barchessa comprese, ha da subito neutralizzato il sistema d’allarme. La centralina che si trova nei bagni al piano terra è stata completamente scardinata e distrutta. «La sua riparazione», spiega il direttore Annalisa Basso, «ci costerà almeno 25mila euro. Siamo molto amareggiati, un furto così non si era mai visto».

Ieri sul posto si sono recati anche i carabinieri di Mogliano per effettuare i rilievi. Gli inquirenti non escludono che il raid possa essere stato messo a segno anche nelle nottate di venerdì o sabato. I segni di effrazione si trovano sulle imposte del finestrone sul lato destro della facciata, immediatamente vicino all’ingresso principale. I ladri sarebbero poi usciti sul retro. Per aggirare il guardiano della portineria la banda ha sfruttato un ponticello, accessibile da via Cortellazzo, che si trova immediatamente dietro all’area delle barchesse. «Immagino cercassero denaro in contanti», commenta Annalisa Basso, «non hanno portato via computer o fotocopiatrici o altro materiale di valore. La cassaforte non è stata danneggiata, i soldi tutti lì». (m.ma.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia