L'Adico lancia l'allarme: contratti del gas fatti firmare a ottantenni
MESTRE. L’ultima segnalazione ricevuta da Adico in ordine di tempo è di lunedì e riguarda una anziana di 86 anni che risiede in una laterale di via Ca’ Rossa.
"In questo caso si tratta di venditori Eni, una volta entrati in casa, con grande capacità affabulatoria, l’hanno convinta a firmare un contratto senza che la donna si rendesse conto di aver aderito al cambio della propria fornitura", denuncia l'associazione dei consumatori Adico, "poco dopo la figlia, che era andata a trovare la madre, ha visionato la documentazione e si è accorta che era stato stipulato a tutti gli effetti un nuovo contratto luce e gas. A quel punto, come ha raccontato la stessa figlia alla nostra associazione, “mia madre è scoppiata a piangere, sentendosi raggirata e inadeguata. Per una figlia vedere una madre disperarsi così è una vera agonia”.
E’ questo uno dei tanti esempi - si legge in un comunicatod ell'associazione - di ciò che sta accadendo nel Veneziano soprattutto dall’inizio di quest’ anno. "I venditori di contratti di fornitura, che di solito appartengono ad aziende esterne che ricevono i mandati dalle Compagnie", prosegue l'associazione, "in vista della liberalizzazione del mercato in atto da metà 2019, oltre a tartassare le famiglie con le telefonate dai call center, girano per le case puntando soprattutto sulle persone molto anziane dotate di pochissimi mezzi per valutare le proposte che vengono loro presentate".
“Da inizio anno – spiega Carlo Garofolini – abbiamo seguito circa 300 casi di persone che hanno problemi con la propria fornitura, in media più di uno al giorno contando anche sabato e domenica. Fra questi uno su cinque riguarda utenti che si sono ritrovati con un contratto non richiesto o per il quale non ci si ricorda di aver dato alcun consenso, con una crescita del 22% rispetto all’anno precedente. A queste persone, però, bisogna aggiungere i tantissimi mestrini che, come la signora di 86 anni, si sono rivolti a noi essendo ancora però nei tempi per chiedere il recesso. Stiamo parlando quasi sempre di ultraottantenni che hanno firmato ingenuamente dei documenti senza averne capito i contenuti. Se fino a qualche anno fa i più grandi problemi per gli utenti erano i conguagli o le cosiddette bollette pazze, ora, in vista della liberalizzazione del mercato, i guai arrivano dal marketing selvaggio che vede come vittime sacrificali le persone molto anziane. Prevediamo che la situazione peggiorerà ancora in vista del 2019. Per questo chiediamo un intervento dell’Autorità garante per l’energia affinché emani da subito dei provvedimenti a protezione delle persone molto anziane che rischiano di essere travolte dalla liberalizzazione”.
Per non incappare in brutte sorprese, ecco alcuni consigli. Anzitutto, mai aprire la porta ai venditori se non si è convinti di poterne affrontare la verve e se non si ha intenzione di cambiare il proprio fornitore. Se si apre, è indispensabile non dare alcun dato personale né alcun dato sulla propria attuale fornitura. Prima di firmare qualsiasi cosa, bisogna farsi lasciare il contratto, leggerlo bene (se necessario facendosi aiutare da esperti) e poi, se lo si ritiene conveniente, ricontattare il venditore. Mai disperarsi, poi, se si firma. Ci sono sempre 14 giorni (dieci lavorativi) per recedere.
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