L’addio a Nicolò Donà dalle Rose

VENEZIA. Un veneziano purosangue, ma anche un aristocratico moderno.
Soprattutto un uomo che ha saputo portare avanti un progetto di vita, rimanendo sempre legato ai suoi familiari e ai nipoti che adorava.
È stato ricordato così Nicolò Donà dalle Rose nel corso del funerale celebrato ieri mattina nella Chiesa di San Canciano, quasi piena di persone.
L’ultimo omaggio è stato l’alzaremi vicino alla casa dove abitava, il Palazzo con l’omonimo nome di famiglia in Fondamenta Nove, di fronte al cimitero di San Michele dove oggi riposa. Il conte, mancato a 79 anni il 26 agosto e discendente da una famiglia che ha dato tre Dogi a Venezia, è stato fondatore di Porto Rotondo in Costa Smeralda e promotore dell’arte in Italia.
La grande sensibilità per i processi creativi è emersa più volte nella messa celebrata dal parroco Don Cesare Maddalena. Alla cerimonia erano presenti famiglie nobili come da Mosto, Marcello, Franchetti, Berlingeri e il principe Carlo Giovanelli e famiglie di spicco della borghesia veneziana come gli Amendolagine, i Trentinaglia e Fiora Gandolfi. La funzione è stata all’insegna della semplicità: due corone e la bara di legno chiaro, con un mazzo di rose rosse e bianche. Sono stati suonati brani musicali utilizzando anche l’antico organo. L’uscita della bara dalla Chiesa, seguita da tutti i presenti, è stata accompagnata dalla dolce melodia di una tromba.
«Nicolò – ha detto il parroco – era una persona buona, piena di cultura e versatile. Antipatia e rancore non abitavano in lui».
Don Cesare, dopo aver letto un passo del Vangelo di Giovanni sulla resurrezione, ha ricordato anche la morte prematura del figlio Giovanni: «Questo doloroso evento ha segnato la sua vita lasciandogli aperte domande alle quali lui, con la sua profondità, cercava di dare risposte».
Donà dalle Rose lascia l’attuale moglie Giuliana Zucconi e la prima moglie e migliore amica Francoise Marsot.
I cinque figli, Francesco, Chiara, Gaia, Nicoletta e Viola. I nipoti Georges, Angèle, Ginevra, Guglielmo, Carlo, Giulia e Maria Vittoria e tutti i familiari, tra i quali la nuora e il genero che hanno voluto dargli l’ultimo saluto leggendo un pensiero dedicato a lui. (v.m.)
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